A Bingerville, nel distretto di Abidjan in Costa D’Avorio, si combatte contro la povertà e si lotta per sopravvivere. Il pallone rotola anche lì, ma in modo diverso. Lo sa bene Eric Bailly, difensore centrale classe 1994 in uscita dal Manchester United, cresciuto dribblando problemi e vendendo le sigarette per strada pur di aiutare i genitori. “Voglio fare il calciatore professionista” raccontava agli amici. Desiderio realizzato e spunta verde messa alla voce “sogni”. Anche se non è stato sempre tutto facile.
Bailly, da Mourinho a Mourinho
Oggi Bailly potrebbe essere il nuovo difensore centrale della Roma di Mourinho, che lo sta cercando con insistenza e vorrebbe portarlo nella capitale. L’allenatore portoghese, nell’estate del 2016, lo scelse come primo rinforzo per la difesa del suo United. Adesso potrebbe chiudersi un cerchio, che li farebbe ritrovare a quasi 6 anni di distanza. Destino. Tiago Pinto ci sta lavorando, sperando che gli inglesi aprano al prestito. La Roma ci crede e lui gradirebbe la destinazione.
Mou fu decisivo anche per il suo arrivo in Inghilterra. Lo ha raccontato lui. “Mi voleva Guardiola, ma la telefonata di Mourinho cambiò tutto. Stavo a cena con gli amici, mi convinse ad accettare sul momento”. Così Eric vola a Manchester - sponda Red Devils - per trentotto milioni di euro. Ora Josè potrebbe essere fondamentale un’altra volta. Occhio quindi al telefono.
Bailly, epslosività e dinamismo al potere
Chi lo conosce lo descrive come “un centrale di quelli che non sposti mai”. Uno che ti ruba l’occhio per il fisico, ma non solo. Esplosività e dinamismo al potere. E poi Eric non ha mai smesso di crederci, anche quando le cose giravano male. Della serie: “Hai già fatto tutta questa strada, non mollare proprio adesso”. Presa alla lettera. Dal torneo in Burkina Faso in cui fu scovato dall’Espanyol, all’esplosione al Villarreal fino allo United. Di momenti da immortalare ce ne sarebbero a bizzeffe. Adesso Roma potrebbe essere la sua nuova isola felice per ripartire dopo anni difficili.
Bailly, telefono bollente: in contatto con Smalling e Matic
A proposito di chiamate, in questi giorni potrebbe averne fatta qualcuna a Smalling e Matic, suoi ex compagni a Manchester. Con il primo - dopo essersi contesi il posto per due anni a Old Trafford - si erano affrontati all’Olimpico due anni fa, in semifinale di Europa League. Con il secondo invece ha giocato quest’anno anche se solo in due occasioni: contro il Chelsea a novembre e con il Burnley un mese dopo. Da lì Eric non ha più visto il campo.
Buio pesto. Tanta panchina e qualche scelta non sempre accettata dal giocatore. Il rapporto con Solskjaer non è mai decollato e si diceva che facesse giocare tutti tranne lui a causa di alcuni atteggiamenti “non troppo professionali e non particolarmente graditi”. Da qui la voglia di cambiare aria. La Roma aspetta alla finestra e ci spera. La parola d’ordine per Bailly dovrà essere rinascita, Mou lo sa e non vede l’ora di poterlo allenare ancora.