Stesso ruolo e stessa eleganza. Al suo cognome è legato uno dei gesti tecnici più iconici: El Taconazo, ovvero la finta con cui suo padre Fernando salta Berg e serve Raul per il gol del 3-0 del Real Madrid contro lo United ad Old Trafford. Una giocata rimasta nella storia della Champions, che Federico Redondo però ha potuto vedere solo nelle videocassette o su Youtube. Già, perché il 19 aprile 2000 non era ancora nato.
Federico Redondo è nato a Madrid il 18 gennaio 2003, durante l’esperienza quadriennale al Milan di suo padre ed è il terzo figlio dopo Luciana e Fernando, quest’ultimo ex calciatore del Tigre costretto al ritiro per la rottura dei legamenti crociati di entrambe le ginocchia. Alto 191cm e destro di piede, al contrario del Principe che era mancino, Fede ha iniziato a giocare a 4 anni nel Renato Cesarini, per poi passare all'Estrella de Maldonado nel quartiere di Palermo a Buenos Aires, ed è l’ultimo prodotto del Semillero del Mundo, come è soprannominato il vivaio dell’Argentinos Juniors. Lì si sono formati tra gli altri suo padre, Cambiasso, Juan Roman Riquelme, Biglia, Sergio Batista, Maradona e Claudio Borghi. Una garanzia di qualità, soprattutto per quanto riguarda il numero cinco, come lo chiamano loro: ovvero il play, il centrocampista davanti alla difesa.
Federico ha raccolto l’eredità di suo padre, ma di talento calcistico è ricco il suo albero genealogico, anche da parte di mamma Natalia. Infatti, è il nipote di Santiago Solari (ex Inter e Real Madrid), mentre suo cugino Augusto gioca nei messicani dell’Atlas. Il nonno Jorge è stato invece una leggenda del Newell’s Old Boys, mentre il suo bisnonno Eduardo ha giocato nel Rosario Central. Buon sangue non mente.
💫 Recuperación, técnica, buen posicionamiento y mucha calidad para jugar...
— Liga Profesional de Fútbol (@LigaAFA) April 3, 2023
El partido de Federico Redondo 5⃣ ante Godoy Cruz 🔥@AAAJoficial pic.twitter.com/VETRcDf5XT
Con la maglia numero 23 dell’Argentinos Juniors ha esordito proprio contro il Newell’s nel luglio 2022. A farlo debuttare è stato Gabi Milito. Da quel momento, 2 gol e 2 assist in 58 presenze con la maglia del Bicho, di cui 7 in Copa Libertadores. Passo lento, ma veloce di pensiero. Tocchi di suola, verticalizzazioni e aperture panoramiche per i suoi compagni, che hanno reso l’Argentinos Juniors una delle squadre più interessanti da vedere nel 2023 a livello sudamericano.
Dalla 23 alla numero 5. Sia con il club che con la camiseta albiceleste. Numeri e prestazioni che hanno convinto anche Javier Mascherano a convocarlo per il Mondiale U20 giocato in casa a maggio 2023 e per il Preolimpico che si sta giocando in Venezuela. Il suo contratto con l’Argentinos Juniors scade il 31 dicembre 2024, e chissà che a distanza di 20 anni, un altro Redondo non possa tornare a indossare la maglia rossonera.