Lucas Tousart era il tipico bambino incapace di stare fermo un minuto. Figuriamoci anni: "Papà mi fai la deroga per giocare a calcio con i grandi dove c'è mio fratello?". Eppure, la sua sarebbe diventata una storia di pazienza. Al posto giusto, nel momento giusto: cross di Aouar, deviazione volante all'incrocio et voilà, la Juve di CR7 ora traballa.
Nel day after a Lione partono gli elogi al professionista: già venduto all'Hertha Berlino, vero jolly di Garcia che vince a distanza il duello con il connazionale Rabiot. E lo scoprono killer: 15 partite in assoluto in Champions League, tre tiri nello specchio. Gol, parato, gol. L'altro, al Camp Nou contro Messi. Bersagli niente male, per un mediano di 22 anni.
L'oro coi baby Bleus, aspettando Deschamps
E francese, che di più non si può: nato ad Arras, cresciuto nel Valenciennes. Piatto preferito? Aligot saucisse, salsiccia e puré alla maniera del Massiccio Centrale. Un conto aperto anche con l'Italia: nel 2016 i Bleus U19 travolgono gli azzurrini in finale degli Europei. In campo c'è anche Mbappé, il gol lo trova Lucas. Da capitano.
Sembra la rampa di lancio: già al Lione da un anno, Tousart si candida a guidare l'ultima generazione a cetrocampo dei futuri campioni del mondo. Imparando sempre dai più grandi, come da bambino. La fame di Lacazette più i movimenti di Tolisso, le stelle che all'epoca illuminano il Gerland. Con il compagno di reparto cercato già dalla Juve, strani intrecci del destino.
Quello di Lucas rallenta. Per l'OL non sono gli anni più facili, il classe '97 trova spazio (ad oggi 162 presenze in quattro stagioni e mezzo) ma in campo sono alti e bassi. Quando lo scorso mese ne viene comunicata la cessione per 25 milioni, la piazza quasi sorride: era costato 10 volte di meno e su di lui pesa il simbolo di una ripartenza che non c'è stata. Nemmeno Deschamps, finora l'ha mai chiamato nella Francia dei big.
Auto di lusso? Quella di 007, ma solo in tv
Ma Tousart aspetta. Funziona da interditore ma si allena per migliorare in fase di impostazione e non perde il vizio del gol. Altro sogno d'infanzia? L'attaccante, naturalmente. Dietro il calciatore ora c'è però un uomo di casa: famiglia e amici, niente vida loca, qualche investimento nel settore immobiliare. "Perché il calcio non è per sempre!". Quasi tutti i compagni di Lucas hanno una macchina da far invidia. Lui no, perché i genitori gli hanno fatto capire che a 22 anni sarebbe stato decisamente troppo.
Meglio limitarsi a sognarla, l'Aston Martin di James Bond. L'idolo numero uno fuori dal campo, sin da ragazzino. E siccome il domani non muore mai, Tousart batte il colpo più importante quando ormai il suo cartellino è in Germania. Per il Lione e per Deschamps. Oggi tra i grandi ci sta benissimo anche lui.