Lulic è tornato, la Lazio ha riabbracciato il suo capitano. Per rivederlo in campo bisognerà ancora attendere, ma ritrovarlo a Formello è già una notizia. Club, Inzaghi e tifosi lo hanno aspettato per otto mesi esatti: tanto è passato da quel 5 febbraio 2020, giorno dell’ultima presenza all’Olimpico contro il Verona.
Il bosniaco ha stretto a lungo i denti, lenendo il dolore alla caviglia sinistra soltanto grazie alle infiltrazioni. Poi, con il fastidio diventato ormai insopportabile, lo scorso 12 febbraio ha detto basta e ha deciso di operarsi in artroscopia. Un’operazione tutt’altro che risolutiva: doveva tornare in campo per il finale di stagione, è iniziato un calvario. Prima il secondo intervento in Svizzera, poi una lunga riabilitazione da portare ancora avanti nelle prossime settimane.
Scampati i dubbi
Senad Lulic, a 34 anni, ha visto la sua carriera a rischio. E a un certo punto ha pensato anche di smettere. Ha già il patentino Uefa B per allenare le giovanili e avrebbe potuto cominciare una nuova avventura proprio in Svizzera, il paese che lo ha accolto da ragazzo e dove ha costruito la sua carriera con le maglie di Bellinzona, Grasshoppers e Young Boys. Partito da Berna, è arrivato alla Lazio l’11 luglio del 2011 da sconosciuto e in pochi anni è diventato il giocatore simbolo per la tifoseria. Merito soprattutto di un gol, quello firmato alla Roma nella storica finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013. Un piattone che lo ha reso una parola sola: ‘Lulic71’, in riferimento al minuto del gol. Lo scorso dicembre, stavolta al 73esimo, ne ha segnato un altro pesantissimo in Supercoppa a Riad contro la Juventus. Una rete decisiva per superare la squadra di Sarri e alzare al cielo il quarto titolo della sua avventura nella Capitale.
Ora, dopo aver saltato quest’estate tutto il ritiro, almeno inizialmente non sarà inserito nella lista da consegnare a Lega e Uefa. I tifosi, intanto, non gli hanno fatto mancare il loro sostegno: è nato anche un contest per far arrivare al capitano biancoceleste via WhatsApp i tanti messaggi di affetto. Contro l’Atalanta si è rivisto all’Olimpico e da uomo spogliatoio è andato a consolare i compagni dopo la pesante sconfitta. Ieri il primo allenamento personalizzato insieme all’infortunato Luiz Felipe: una corsetta blanda, qualche palleggio e delle esercitazioni al muro con il pallone. Quanto basta per vedere il rientro un po’ più vicino.
Fedelissimo
Inzaghi lo aspetta. Lulic, a sinistra per corsa e intelligenza tattica, resta un titolarissimo come quinto del suo 3-5-2. Nell’attesa giocherà Fares, arrivato nel mercato estivo dalla Spal e ufficializzato nelle scorse ore. Dal 2011 la Lazio ha cambiato quattro allenatori (prima di Inzaghi Reja, Petkovic e Pioli), ma il centrocampista nato a Mostar non ha mai perso il posto. Ha giocato dappertutto: esterno basso, di centrocampo, d’attacco e anche mezz’ala. La costante – al netto degli infortuni - è stata sempre la sua presenza fissa in campo, tanto da diventare il quinto giocatore per presenze totali nella storia del club dietro Favalli, Wilson, Radu e Negro. Ora il rientro è un po’ più vicino, Lulic è tornato.