Nonostante sia il meno impiegato nella rosa della Juventus, Carlo Pinsoglio è spesso e volentieri il più scatenato in panchina. Urla, indicazioni, incitamenti e grandi esultanze quando un proprio compagno realizza il gol che può valere tre punti.
D'altronde "Sono il garante del buon umore nello spogliatoio - spiega Pinsoglio a Tuttosport - è un ruolo che sento mio. Secondo me quando si ride, ovviamente nei momenti giusti, il clima è più sereno e il gruppo è più unito. Sorridere aiuta a vincere e ad affrontare meglio le fasi critiche di ogni stagione".
Momento complicato che è arrivato proprio in queste settimane, con l'eliminazione dalla Champions League per mano del Porto e la successiva sconfitta in campionato contro il Benevento. Pinsoglio però non si demoralizza e guarda con fiducia al futuro della squadra: "Dobbiamo risollevarci e migliorare, ma la negatività è troppa. Ero un ragazzino nel marzo del 2010, ma facevo già parte del gruppo. All'epoca la tensione in società era altissima e l'ambiente era cupo, oggi abbiamo il miglior giocatore del mondo, un gruppo di giovani fortissimi e una società molto forte. Non c'è paragone tra i due periodi".
E a proposito di CR7, Pinsoglio racconta il rapporto d'amicizia che lo lega al portoghese: "Lo faccio ridere con le mie smorfie e le mie imprecazioni, che lui imita quando fa gol. I miei compagni mi prendono in giro, dicendo che andrò all'Europeo nello staff del Portogallo". Pinsoglio, buon umore e soprannomi per tutti: "Chiesa è il fenicottero rosa, Bernardeschi è show, Chiellini è Giorgiao Meravigliao".
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