Chi ha assistito alla scena giura di aver avuto paura. “Erano incappucciati, è durato pochi terribili minuti”. Paura, sì. Unita a quel senso di amarezza e delusione che rimane impressa a lungo negli occhi e sulla pelle. Perché quando il pallone si sgonfia a perdere sono tutti. Tifosi, giocatori, semplici appassionati. L’ultimo autogol arriva da Melfi, dove due calciatori del Catanzaro – Gomez e Leone – sono stati aggrediti da circa trenta tifosi che incappucciati hanno fatto irruzione nel parcheggio dove c’era la squadra giallorossa pronta a rientrare in Calabria dopo la sconfitta arrivata proprio al 90esimo. Aggressione verbale, poi fisica: parole grosse, pugni e macchina di Gomez distrutta. “[…] Si tratta dell’ennesimo inaccettabile atto intimidatorio, maturato in un clima di intolleranza crescente in questa particolare fase della stagione, dove un mancato risultato sul campo si trasforma in pretesto per alimentare condotte violente da parte di alcune frange della tifoseria”, il comunicato di solidarietà dell’AIC dopo l’ennesimo episodio di violenza in Lega Pro.
L’ennesimo, sì. Perché purtroppo quanto accaduto ai giocatori del Catanzaro è solo l’ultimo triste episodio di una lista che aumenta pericolosamente. Solo qualche giorno fa è toccato ai calciatori dell’Ancona vivere momenti di paura: incursione dei tifosi al Del Conero dove la squadra si stava allenando, prima gli insulti, poi la rissa. Un regolamento di conti in piena regola alla luce di ciò che era successo in tribuna alla fine di Ancona-Matera, con una lite piuttosto animata tra Paolucci e un tifoso, reo di aver insultato in maniera piuttosto reiterata i suoi compagni di squadra. E la ‘vendetta’ di una trentina di tifosi non si è fatta attendere: aggressione non solo verbale, necessario l’intervento delle forze dell’ordine per provare a rasserenare gli animi.
Altro capitolo triste quello che si è scritto a Matera. Squadra che dopo un inizio di stagione esaltante incappa in un periodo negativo, serie di sconfitte consecutive che esaspera gli animi di alcuni tifosi che decidono di andare ben oltre i semplici ‘fischi’ o la classica contestazione: Carretta e Bifulco aggrediti. “Cinque o sei esagitati hanno inveito contro Bifulco, poi sono andati oltre: lo hanno aggredito con calci, pugni e schiaffi e hanno danneggiato la sua macchina senza ritegno, davanti alla moglie e alla figlia. C'era Carretta ed hanno colpito anche la sua vettura. I calciatori adesso sporgeranno denuncia presso gli organi competenti”, la denuncia del direttore generale del Matera Pino Iodice: ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. Follia pura, sì. Escalation di violenza che purtroppo unisce tutta Italia, senza confini né bandiere. Un autogol da non ripetere, per evitare che il pallone si sgonfi definitivamente. Prima che sia davvero troppo tardi.