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19.30: Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha affidato alcune riflessioni ad un post su Facebook: "Buon primo maggio a tutti. È superfluo sottolineare quanto quello che stiamo vivendo sia un primo maggio diverso, anomalo. Questo virus impedisce a molti di lavorare, mentre altri non si sono mai potuti fermare. Penso a chi negli ospedali sta lottando in prima linea contro il virus ma anche a forze dell’ordine, operai, cassieri, autisti, rider e tante altre categorie che hanno permesso al Paese di andare avanti. Penso ai tanti giovani che hanno modificato in maniera radicale la loro vita, impossibilitati a frequentare le aule scolastiche o universitarie. Plaudo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, in particolare quelli del Servizio Civile, che si sono messi a disposizione del Paese per aiutare chi è più in difficoltà. L’Italia che verrà, avrà bisogno di tutta la loro forza, la loro capacità di immaginare scenari diversi, basati anche sulle nuove tecnologie che in questi giorni ci hanno permesso di restare uniti, anche se distanti. Il mio augurio è che tutti possano tornare al proprio lavoro il prima possibile ed in condizioni di sicurezza. Rivolgo un pensiero particolare ai tanti lavoratori dello Sport, coloro che, spesso senza le dovute garanzie, lontano dai riflettori, svolgono un’azione fondamentale. Molti di loro hanno poche tutele e meritano maggiore rispetto: per questo - quando questa emergenza sanitaria sarà terminata - mi sono impegnato a riformare l’intero settore. E in questa giornata in cui, per chi come me ricopre un ruolo di Governo, è doveroso essere a lavoro, ringrazio tutto il mio staff che mi sta supportando in modo eccellente mettendo al primo posto l’interesse del Paese".
17:00 - Si affida a un post su Instagram, Luis Alberto per esprimere la propria opinione riguardo alla ripresa degli allenamenti: "Mi mancano molte cose: l'odore dell'erba appena tagliata, gli scherzi negli spogliatoi, la tensione prima di una partita, le sessioni video, l'adrenalina di un allenamento ... Questa è la mia normalità, questa è la nostra normalità. Abbiamo passato un brutto momento nelle ultime settimane, l'intero Paese ha sofferto per questo maledetto covid-19, ma stiamo iniziando a vedere la luce alla fine del tunnel. Senza fretta, con grande cautela e anche con un po' di paura, ma l'Italia sta lentamente tornando in attività e anche noi vogliamo farlo. Noi ci siamo! Vogliamo e dobbiamo tornare al lavoro, non solo per a noi calciatori, ma perché ci sono molti addetti e lavoratori che dipendono dal calcio. Dipendenti con famiglie che ora sono senza stipendio e che devono tornare alla normalità. Non vogliamo essere responsabili di ulteriori tagli o licenziamenti. Vogliamo essere d'aiuto per la riapertura del Paese e far emozionare di nuovo i nostri tifosi, per far tornare quella la passione e quella gioia che hanno dentro. Ecco a cosa serve il calcio: ad unirci. Siamo pronti per tornare".
15:30 - Durante una diretta sulla propria pagina Facebook, il Governatore della Campania De Luca si è espresso sul tema allenamenti, che coinvolge ovviamente anche il Napoli: "Ci è arrivata una richiesta dalla Società, il presidente De Laurentiis mi ha sollecitato a ricominciare gli allenamenti. Mi ha proposto la ripresa sfruttando tre diversi campi e il distanziamento degli atleti visti gli spazi. Ci saranno anche fasce orarie differenti e senza l’uso delle docce, con il trasporto individuale di ognuno di loro e il controllo medico dei calciatori tramite tamponi. A me sembra che ci siano tutte le condizioni e sottoporremo alla task force sanitaria questa proposta. Sono convinto che se saranno garantite tutte le norme di sicurezza, è ragionevole tornare ad allenarsi per preparare la squadra. Poi le autorità nazionali decideranno sul campionato".
13:50 - Dopo la notizia della posizione della Lega Serie A ("Portiamo a termine la stagione") è arrivato anche il commento di Damiano Tommasi, presidente dell'Aic: "Questa posizione la sapevamo già, tiene aperto il campionato ed è un pensiero che si conosceva. Noi siamo interessati al protocollo per gli allenamenti per gli sport di squadra, vedremo se già lunedì si potrà permettere ai giocatori di svolgere sedute individuali nei centri sportivi"
"Ordinanza Emilia-Romagna? Dobbiamo capire quanto potrà essere tradotta in pratica, perché ci saranno i comuni a dire la loro. Con Spadafora ci ho parlato e vediamo se si potranno aprire allenamenti individuali, visti anche i 2 mesi di inattività. Tornare nei centri sportivi sarebbe importate per gli atleti, nonostante adesso sia tutto previsto per il 18 - ha proseguito Tommasi -. È una cosa di interesse nazionale, c'è disparità di trattamento tra sport individuale e di squadra. Sarebbe un passo importante anche per le categorie inferiori. I timori sono di veder fermata una stagione, vogliamo completarla e c’è tempo per ragionare. Se qualche società mi ha detto che i giocatori si alleneranno nei parchi? È una possibilità, e quello della responsabilità e della sicurezza è il tema focale. Oggi siamo concentrati a ottenere l’accesso nei centri sportivi. Questi sono piccoli step da percorrere per farsi trovare pronti in vista di una possibile ripresa".
"Penso che alcune società potrebbero aprire il proprio centro sportivo per dare possibilità di allenarsi. Serve autorizzazione dal Ministero, vogliamo ottenere questo. Attenderemo anche il parere del Comitato Scientifico che non ci sarà prima di lunedì. A quale paese estero possiamo ispirarci? Abbiamo imparato ad aspettare, quello che scegliamo oggi magari tra un mese o una settimana sarà diverso. È complicato fare previsioni per tutti. C’è un tempo fatto dalla UEFA, ossia fine luglio, che è stringente. C'è da capire come arrivarci attraverso piccoli step, serve tempo e una preparazione progressiva. Non vedo un modello di riferimento, qualsiasi previsione parla sempre al futuro e poi quando arriva il momento le condizioni magari sono diverse. Non si possono fare previsioni, vedremo quanto e come potremo scendere in campo".
"Abbiamo due tipi di paure: la prima è per il movimento e la tenuta del sistema, soprattutto della parte del calcio che non è l’elite. Chiusura dei campionati è un punto interrogativo, tante squadre mettono in dubbio la loro ripresa della stagione come azienda. C’è grande preoccupazione e bisogna limitare i danni. Poi parecchi giocatori e giocatrici conoscono gente colpita dal virus o vivono in zone più in pericolo, questa è la nostra seconda preoccupazione" ha concluso Tommasi.
12:45 - Dopo Davide Santon, anche Lorenzo Pellegrini si è schierato a favore della ripartenza del campionato: “Riprendere La Serie A e gli allenamenti sarebbe anche un modo per stare vicini ai nostri tifosi. Visto il momento difficile, in cui devono restare a casa, potrebbero anche passare il tempo diversamente” ha affermato il centrocampista della Roma a Sky Sport. “Poi il calcio è la nostra passione e il nostro lavoro, quindi ci piacerebbe riprendere il prima possibile. L’Assocalciatori sta rappresentando alla perfezione la nostra volontà. Serve un piccolo mattoncino alla volta per tornare a giocare in sicurezza, vale per il calcio come anche per tutti i lavori. Per ripartire serve anche il nostro sport, ma bisogna iniziare pian piano. A cominciare dal chiedere che ci facciano entrare nei nostri centri sportivi per allenarci”.
Pellegrini si è anche espresso attraverso un messaggio su Twitter: “Non possiamo che augurarci che il campionato, in condizioni di sicurezza, riparta: non solo per ragioni sportive ma anche per evitare conseguenze economiche disastrose per le migliaia di persone che lavorano nel mondo del calcio e per le loro famiglie. Il nostro desiderio è tornare in campo... ci sono le condizioni per allenarsi in sicurezza all’interno dei centri sportivi e ci auguriamo di farlo prima possibile”.
11.30 - Attraverso un'ordinanza emessa oggi, il governatore della regione Emilia-Romagna, Bonaccini, apre alla possibilità per i calciatori delle squadre emiliane di tornare ad allenarsi (in forma individuale) dal 4 maggio. "È consentito" si legge, "l'allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalla rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali". Di fatto, l'ordinanza riguarderebbe, per la Serie A, Spal, Sassuolo, Bologna e Parma.