La prima stagione di Todd Boehly da proprietario del Chelsea non poteva essere più complicata di così. Fra un ex All Blacks scelto come motivatore, 600 milioni spesi e minacce di morte, con due cambi in panchina e la contraddizione fra il rendimento in Premier e quello in Champions, l'annata dei Blues è perfetta per la sceneggiatura di un film.
Per scriverne il lieto fine, la dirigenza Blues ha deciso di intervenire, esonerando Graham Potter. Un altro cambio in panchina dopo quello di settembre, quando lo stesso Potter subentrò a Thomas Tuchel, l'allenatore che aveva riportato la Champions a Stamford Bridge nella stagione 2020-2021.
Da Tuchel a Potter: la folle stagione del Chelsea
Che la stagione del Chelsea non sarebbe stata facile lo si era capito già il 14 agosto. Stamford Bridge, derby londinese contro il Tottenham. Un 2-2 pieno di emozioni e di tensione, soprattutto la furiosa lite fra Tuchel e Conte provocata dal manager tedesco. Si era intuito insomma che qualcosa non andasse, che nell'apparente calma di Stamford Bridge non tutto funzionasse per il verso giusto. Il primo crollo a Elland Road, contro il Leeds: un 3-0 in cui i Blues hanno mostrato le carenze difensive e il poco carattere. Intanto in Champions, dopo il 3-0 contro il Milan a Londra, ecco la sconfitta del Maksimir di Zagabria, che si rivelerà fatale per Tuchel.
Al posto dell'allenatore tedesco, esonerato a inizio settembre, è arrivato l'uomo dei miracoli, quel Graham Potter capace di battere l'Arsenal con gli sconosciuti svedesi dell'Oestersunds e poi di far crescere il Brighton consolidandone la presenza in Premier League. Potter ha dovuto risolvere alcuni dei problemi che avevano causato la crisi di risultati: il ruolo di Cucurella, la mancanza di un vero centravanti, gli infortuni sulle fasce. In suo soccorso un mercato invernale faraonico: Joao Felix (in prestito), Mudryk, Badiashile, Malo Gusto, Datro Fofana, Madueke e soprattutto il colpo dell'ultimo minuto, Enzo Fernandez, fresco campione del mondo con l'Argentina.
Purtroppo per Potter, però, nessuno di questi acquisti incide sulle prestazioni e sui risultati della squadra, nonostante un ex nazionale di rugby della Nuova Zelanda chiamato a motivare i nuovi arrivati. Potter ha rivelato di aver ricevuto minacce di morte, in rete sono diventati virali i meme sui pochi gol segnati (addirittura uno solo a febbraio, quello di Joao Felix contro il West Ham), i tifosi hanno criticato la gestione di Boehly. Potter ha camminato su un filo per mesi, fino a una vittoria che sembrava aver dato la svolta, il 2-0 di Stamford Bridge contro il Borussia Dortmund che ha ribaltato il risultato dell'andata per la qualificazione del Chelsea ai quarti di finale, in cui sfideranno il Real Madrid come l'anno scorso.
Se questa ultima, disperata mossa di Boehly porterà i risultati attesi lo sapremo fra poche settimane: ci sono 11 punti da recuperare al Tottenham per accedere alla prossima Champions e alcune delle più grandi squadre del mondo da battere per avvicinare la finale di Istanbul.