Talmente indispensabile che Deschamps lo ha convocato per gli Europei pur essendo uscito da poco da un infortunio molto serio. A metà febbraio Tolisso si fa male: lacerazione tendinea. Operazione: tre mesi di stop. Addio Europei? Neanche per idea. Per Deschamps, Tolisso è fondamentale per gli equilibri della squadra ed è impossibile farne a meno. Lo aspetta e lo convoca. Ora la Juventus gli ha messo gli occhi addosso: Locatelli del Sassuolo resta la prima scelta, ma nel caso in cui non si arrivasse all’ex Milan, Allegri vuole puntare sul centrocampista francese classe 1994. Un centrocampista duttile e completo, che ricorda Marchisio per intelligenza tattica e tempi di inserimento.
TOLISSO, STORIA E PROFILO
Corentin Toliso nasce a pochi chilometri da Lione con due sogni nel cassetto: diventare calciatore e indossare la maglia dell’OL. In camera ha i poster di Sonny Andersson e Sidney Govou (ma anche quello del suo ispiratore, Cesc Fabregas) e sogna di diventare un giorno come loro. Dai sogni alla realtà. Con il Lione fa il suo esordio a 19 anni e subito si conquista un posto da titolare. È un centrocampista completo: può giocare sia da centrale che spostato qualche metro più avanti. All’occorrenza, sa scalare terzino (ha ricoperto quel ruolo sia a destra che a sinistra). Un tuttofare indispensabile. Abile in copertura ma anche intelligente negli inserimenti, qualità che gli permette di trovare molto spesso la via del gol. Lo sanno bene anche le squadre italiane: Tolisso ha segnato contro la Roma nel quarto di finale di Europa League 2018/19, e anche allo Juventus Stadium (il 2/11/2016), quando pareggiò di testa il vantaggio iniziale di Higuain.
Poi il trasferimento al Bayern nel 2017 per 41,5 milioni di euro, che fecero di lui l’acquisto più costoso di sempre nella storia della società tedesca. Tolisso oggi ha 26 anni, ha sofferto due infortuni pesanti (un intervento al crociato e un altro alla coscia) ma ha già segnato 47 gol in partite ufficiali e ha vinto Champions League e Mondiale. Pas mal.
LA CAUSA PER I MENO FORTUNATI
Da un poster all’altro. Da quelli dei giocatori quando era bambino a quelli dei suoi nuovi eroi di oggi: “Adesso ho messo i poster di dodici bambini portatori di handicap”. Una causa, quella per le bambine e i bambini meno fortunati, che Tolisso non ha mai sposato. Ci è proprio nato: sua madre è stata direttrice di centri appositi. Grazie a lei vi si è avvicinato e con alcuni di loro ha instaurato un rapporto sincero. Inusuale, per una star del calcio. Con loro parla, si confida e ascolta: “Sanno che con me possono confidarsi e parlare di qualsiasi cosa”.
Confrontandosi con loro, Corentin trova la forza e gli stimoli per affrontare anche i momenti più difficili: “Li ho messi in camera in modo tale che continuino a darmi quella forza indispensabile per me. Quando ero infortunato mi hanno dato tanta energia. Ho bisogno di personalità fortissime sui muri della mia camera per alimentare la mia voglia di non mollare mai”. Ci parla via social, commenta le partite, si fa dettare le esultanze: “Contro il Chelsea (8/8/2020, ndr) ho esultato come mi ha detto Paul, uno dei ragazzi con cui sono in stretto contatto”.
Dai sogni personali a quelli degli altri, specie se meno fortunati. Tolisso ha un occhio per tutti. Ora punta all’Europeo, consapevole della fiducia di Didier Deschamps. Poi si parlerà di mercato. La Juve intanto ha mostrato interesse. Dopo tre anni, Allegri potrebbe ritrovare un nuovo principino per il suo centrocampo.