In Belgio lo reputano più forte di De Bruyne, ma lui preferisce restare coi piedi per terra. “È troppo presto per dirlo. Sono giovane, devo crescere ancora. Mi ispiro molto a lui, ma devo stare calmo” ci racconta. Qui c’è il ritratto di El Khannous: un ragazzo semplice, umile e con la testa sulle spalle. Merito anche di un club come il Genk che sa come far crescere i propri giovani. Li fa maturare con calma, dando però anche delle responsabilità importanti. E Bilal lo sa bene.
El Khannouss: "Voglio vincere il Mondiale col Marocco"
Sì, Bilal sa bene cosa voglia dire avere delle responsabilità. Perché a inizio stagione il Genk gli ha affidato la maglia numero 10: “Giocavo col numero 34 per Nouri: era il mio modo per mostrare supporto a lui e alla sua famiglia. All’inizio di questa stagione il club mi ha detto: ‘Il numero 10 è libero…'. È una maglia diversa dalle altre” racconta il classe 2004 ai microfoni di gianlucadimarzio.com
E’ tra i migliori talenti in circolazione. Mezzala di grande qualità, tecnica, fantasia: il paragone con De Bruyne viene facile. La sua storia in realtà non parte con la maglia del Genk addosso, bensì con quella dell’Anderlecht: “Ho iniziato a giocare con l'Anderlecht quando avevo 5 anni. Poi ci sono state delle mancanze di rispetto verso me e la mia famiglia, così nel 2019 sono arrivato al Genk. È stata la migliore scelta per me, qui fanno crescere tanti talenti da sempre”. Una vera e propria sliding door per El Khannouss.
In qualche anno si prende la prima squadra, fino ad arrivare a questa stagione in cui è un uomo chiave per il club belga. 3 gol e 1 assist in 15 partite di Pro League, terzo miglior Under 23 per passaggi progressivi (8.2) in Europa, dietro solo a Enzo Fernandez e Wirtz. E’ tra i cinque migliori talenti africani ed è arrivato tra i finalisti del Golden Boy del 2023. Il classe 2004 è già un giocatore totale.
E’ nato in Belgio, ma Bilal ha scelto di vestire la maglia del Marocco: “Ho scelto il Marocco per i miei nonni. Hanno fatto tanto per la mia famiglia, voglio ripagare i loro sacrifici. Per me è stata la scelta giusta: ho già giocato cinque partite da titolare e poi ho esordito al Mondiale contro la Croazia”. Da qui si capisce il legame che El Khannous ha con la sua famiglia: “Per me è tutto. I miei genitori sono i miei agenti, è la cosa migliore per il mio futuro”.
El Khannouss: "Dovremo dare tutto contro la Fiorentina"
Con la Fiorentina sarà la sua prima volta calcistica in Italia: “Non è un girone semplice, ogni squadra è forte. Siamo ancora in corsa per andare avanti, dovremo dare tutto per vincere contro la Fiorentina”. Fuori dal campo, invece, il “legame” col nostro paese è consolidato da tempo. In cucina per essere precisi: “Adoro cucinare: ho imparato vivendo da solo. Mi piace il cibo italiano, il mio piatto preferito è il ragù alla bolognese”.
E poi c’è il futuro: “Giocare in Italia? Forse nei prossimi anni, ci sono tanti top club. Ma al momento non è il passo giusto per me”. Piedi ben piantati per terra, Bilal pensa solo al presente col Genk. Fiorentina avvisata.