Padova, Papu Gómez: “Squalifica? Faceva troppo male, piangevo tutti i giorni”

Le dichiarazioni del Papu Gómez a Sky Sport durante L’Originale
Quest’estate, a metà luglio, il Papu Gómez è tornato in una squadra di calcio dopo due anni lontano dai campi per una squalifica. Ad accoglierlo è stato il Padova di Matteo Andreoletti, promosso in Serie B dopo un ottimo campionato di Serie C nella stagione 2024/25.
Il Campione del Mondo argentino si è raccontato a 360° nel corso della trasmissione “L’Originale” di Sky Sport.
Nella prima parte dell’intervista, l’ex Atalanta e Monza ha dichiarato: “Sto bene, è stato emozionante incontrare i tifosi. Mi ha dato una grande carica, non mi aspettavo tutto questo affetto. Posso solo dire grazie al popolo padovano“.
Sul periodo di stop: “Non vedevo le partite di calcio, mi faceva troppo male. All’inizio, nei primi mesi, cercavo di allenarmi da solo ma piangevo tutti i giorni perché non ce la facevo. Ho detto: ‘Mi metto a studiare e faccio il corso da allenatore o DS’, ma non potevo farlo. Si chiudevano tutte le porte. Gli amici? Quelli stretti ci sono sempre stati. Qualcuno, invece, quando sei Campione del Mondo e poi vivi un momento più difficile magari perdi qualcuno. La famiglia, i genitori, i fratelli, i figli… loro sono molto importanti“.
L’aneddoto su Denis e la trattativa con il Padova
Chi gli è stato vicino in questi anni? “El Tanque Denis, lui abita a Bergamo e mi è stato molto vicino. Mi ha messo dentro il mondo del paddle, mi ha aiutato tanto“.
Ha proseguito parlando della sua forma fisica e della trattativa col Padova: “Fisicamente stavo bene, dicevo ‘Cavolo, non posso smettere’. Dopo il primo anno ho iniziato a vedere la luce e ho pensato ‘Devo trovare una squadra’. La rabbia iniziale si è trasformata in voglia di fare bene. Come mi ha convinto Mirabelli? Una trattativa di 3/4 giorni. Avevo offerte dall’Argentina e dai paesi arabi, ma noi volevamo restare in Europa, soprattutto in Italia che è come una casa. Mirabelli mi ha convinto molto“.

Tudor esonerato: il parere del Papu Gómez
Sul periodo a Catania: “A Catania abbiamo scritto una bella pagina di storia. Creare un bel gruppo è molto importante. Avere persone che navigano verso la stessa direzione. Con la nazionale argentina, per esempio, abbiamo creato un gruppo straordinario che ha vinto tutto“.
L’opinione dell’ex Atalanta sull’esonero di Tudor: “Non sono rimasto molto sorpreso. La Juventus non viene da un periodo positivo, non riesce a trovare la sua filosofia di gioco. Brambilla? Lo conosco bene, ha fatto bene all’Atalanta. E io mi sono andato ad allenare con lui quando ‘è successo ciò che è successo con Gasp’ perché mi ha aperto le porte della Primavera“.
Il Papu su Palladino: “Pronto per una panchina importante, aspetta la sua opportunità”
A seguire, il Papu ha parlato anche di Palladino: “Credo sia pronto per una panchina importante. Penso che abbia fatto molto bene al Monza e alla Fiorentina. Ora aspetta la sua opportunità in una grande squadra, io lo andrei a prendere. Lui è giovane, ha voglia di allenare e farsi vedere. Essere giovane ti permette di integrarti più facilmente nel gruppo“. E ancora: “Nei mesi in cui ho lavorato con lui sono stato bene. Prepara bene le partite, è un ragazzo intelligente. Può essere un allenatore valido per la Juventus“.
Sul rapporto con Gasperini e gli attriti del passato: “Ormai fa parte del passato. Non possiamo restare con il rancore per tutta la vita. Siamo state due persone importanti per l’Atalanta. Ma si va avanti, nel calcio come nella vita. Ci siamo incontrati dopo un po’ di anni. Non abbiamo fatto pace, ci siamo bevuti un bicchiere di vino, abbiamo mangiato e parlato di calcio. Per me il Gasp è il migliore, farà un grande lavoro alla Roma. Ma non sarò né il primo né l’ultimo a vivere un litigo giocatore-allenatore. Come ogni lavoro, non bisogna dargli troppa importanza”.
Sul metodo di allenare di Gasperini: “Gasp non fa tante cose diverse rispetto ad altri allenatori. Ti spinge a dare il massimo, al limite. Se sei intelligente e resisti, ti fa diventare un grande. Se cedi a livello mentale, invece, non ci riuscirai. Lui ti entra dentro la testa e convince a dare il massimo“.
Nella parte conclusiva dell’intervista, il Papu Gómez ha parlato del suo futuro: “Fino a quando voglio giocare? Ho perso due anni, ormai il calcio si è evoluto. Mi hanno tolto due anni, io posso giocare ancora tranquillamente 2/3-4“.