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Inter, Marotta: “Stadio? Deve rispettare modernità e accoglienza. Su Pio Esposito…”

Giuseppe Marotta (IMAGO)
Giuseppe Marotta (IMAGO)

L’intervista del Presidente dell’Inter Beppe Marotta a Radio Anch’io 

Dalla questione legata al nuovo stadio fino al momento della sua Inter: sono stati diversi gli argomenti trattati nel corso dell’intervista a Radio Anch’io dal Presidente dell’Inter Beppe Marotta.

La squadra nerazzurra, reduce dalla vittoria in campionato contro il Sassuolo nella serata di ieri, è salita a 6 punti in classifica, rialzandosi quindi dai due KO consecutivi in campionato contro Udinese e Juventus.

Marotta ha parlato del cambio in panchina, con l’arrivo di Chivu: Serve calma, c’è stato il cambio del tecnico, è fisiologico avere le difficoltà che negli anni passati non c’erano. Siamo convinti che il lavoro e i valori che riusciamo a esprimere siano sufficienti per ricollocarci dove vogliamo arrivare”.

Sullo stadio, invece, ha dichiarato: San Siro va chiaramente rispettato come icona, perché rappresenta la storia dei due club, ma bisogna guardare avanti. La struttura è fatiscente, serve una manutenzione continua”.

Inter, l’intervista di Marotta

Sulla questione legata allo stadio, il Presidente nerazzurro ha continuato: “Come è stato abbattuto Wembley, anche qui serve la stessa cosa. Abbiamo una forte esigenza di avere uno stadio nuovo che rispetti certi crismi di modernità, accoglienza. Tutta una serie di valori che in Europa ci sono da tutte le parti. La capienza? Rispetterebbe la media europea, c’è grande rispetto per i tifosi di ceto medio e basso, la cui affluenza deve essere sempre garantita. Vanno però incrementati gli aspetti di uno stadio moderno”.

Pio Esposito con la maglia dell'Inter (Imago)
Pio Esposito con la maglia dell’Inter (Imago)

Infine, Marotta ha parlato anche dell’apporto del settore giovanile nerazzurro e in particolare di uno dei suoi prodotti principali: Pio Esposito. “Siamo molto contenti di aver lanciato due espressioni del nostro settore giovanile. Da una parte Chivu e dall’altra Pio. Questo ci lusinga molto, si dice che manca coraggio per lanciare i giovani, mi pare invece che anche i grandi club stanno seguendo questa politica”.