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Inter, Acerbi: “Credevamo nella Champions. Spalletti? Mi sono sentito usato”

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Francesco Acerbi, Inter (Imago)

Francesco Acerbi, difensore dell’Inter, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport

Un inizio di stagione in salita, ma ora arriva la ripresa. L’Inter di Cristian Chivu è partita con difficoltà, come dimostrato dalle due sconfitte arrivate contro Udinese e Juventus, ma ha dato segnali positivi nelle sfide contro Ajax e Sassuolo.

L’allenatore rumeno si è sin da subito affidato ai leader della squadra, tra cui anche il veterano Francesco Acerbi. Il difensore, alla quarta stagione in nerazzurro, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport in occasione della pubblicazione del suo libro “Io, Guerriero”.

L’ex Lazio ha esordito dichiarando: “Dopo la malattia ho avuto una rinascita calcistica. È stato un periodo difficile. Da lì è iniziato il mio percorso personale, dove ho cercato e cerco di tirar fuori più soddisfazioni possibili. Il Barcellona? È stata una serata clamorosa, forse la più bella. Nonostante non abbiamo vinto niente“.

Di seguito le parole del difensore.

Inter, le parole di Acerbi

Acerbi ha raccontato quello che è successo dopo la malattia: “È venuto tutto da sé. Sono cose che ti arrivano da dentro, le accetti, sono più forti di te. La strada diventa in discesa. Sapere quello che vuoi è importante, poi la vita va curata nei dettagli a prescindere, ma tutto parte dalla tua testa. Gli alibi ti portano in un vortice da cui non puoi risalire”.

Il difensore ha ricordato la partita con il Barcellona: “Mi ricordo perfettamente il 3-2 di Raphinha, non ero arrabbiato. Dicevo, nel secondo tempo non hanno mai tirato in porta, e il Barcellona è una squadra fortissima. Allora ho pensato di andare in avanti, tanto 3-2 o 4-2 cambia poco. Se la palla arriva ci devo essere, poi Denzel è riuscito a metterla in mezzo e ho fatto gol. È stata un’emozione bella, sapendo che però tutto era ancora da conquistare. Mancava ancora tanto. È stata comunque una serata indimenticabile“.

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Francesco Acerbi, Inter (Imago)

È andata peggio, però, in finale: Finale di UCL? Dopo la partita non eravamo arrabbiati. Era difficile da decifrare, però ho visto la stanchezza mentale dopo gli impegni che abbiamo avuto tra campionato e Champions League. Nella stessa settimana ci siamo caricati sulle spalle tanta stanchezza, anche perché avevamo battuto Bayern Monaco e Barcellona, ci credevamo davvero. Abbiamo pensato davvero di vincerla. Abbiamo incontrato un PSG perfetto, non basta il 100% contro queste squadre”.

“Non mi aspettavo quel comportamento di Spalletti”: le parole di Acerbi

Acerbi ha parlato del rapporto con Spalletti: “Ho solo detto quello che era successo. Nel momento in cui non sono andato all’Europeo per l’operazione non ho più ricevuto una chiamata. Non me lo aspettavo, ma non era un problema. È l’allenatore che decide, non mi faccio problemi. Ci sono stati dei fatti che hanno peggiorato le cose, come alcune dichiarazioni secondo me da non fare. Poi ho deciso io di non partecipare, Spalletti mi aveva chiamato la mattina prima, facendomi intendere di volermi chiedere scusa per quello che era successo. Avrei fatto la partita con la Norvegia e poi basta, non mi ha detto che mi avrebbe considerato per il Mondiale. Mi sono sentito usato, a 37 anni non mi sentivo di fare questa scelta. Non sono né Messi né Pelè, ma non mi aspetto neanche questo trattamento“.

Sugli allenatori: Allegri? Mi ha fatto giocare nei 6 mesi al Milan. Non ero mentalmente pronto in quel periodo. Iachini è stato importante per me, così come Inzaghi, ho fatto 7 anni con lui e ci siamo tolti delle soddisfazioni. Ho avuto ottimi allenatori sia sul campo che a livello umano“.

E su Haaland: “Mi piace giocare contro i giocatori forti. Gliene ho chieste due di magliette e lui mi ha mandato a cagare (ride, ndr)”.

Infine, sul rapporto con Chivu: “Lo shock della finale non ci deve essere, siamo una squadra pronta. Quando si riparte bisogna azzerare tutto e andare avanti, come in ogni cosa. Si nota che il mister è preparato, è una brava persona e ha ottime idee. Mi ha stupito in positivo, sa cosa vuol dire vincere e perdere, sa cosa vogliamo”.