Hancko e il trasferimento all’Al-Nassr saltato: “Non volevano vedermi di persona”

David Hancko rivela alcuni retroscena sulla trattativa che lo ha portato all’Atletico
Dopo un lungo percorso di crescita e un’estate piena di colpi di scena, Dávid Hancko ha finalmente coronato il suo sogno di vestire la maglia dell’Atletico Madrid. Il difensore slovacco, protagonista con il Feyenoord nelle ultime stagioni, ha raccontato a Flashscore il dietro le quinte di un trasferimento che ha rischiato seriamente di sfumare, portandolo invece vicinissimo alla Saudi Pro League.
Il primo accordo trovato dal Feyenoord non era infatti con i “Colchoneros”, ma con l’Al Nassr. Una proposta difficile da ignorare, soprattutto perché in quel momento non c’erano altre offerte concrete dall’Europa. Tuttavia, il desiderio di restare nel calcio europeo e l’intervento tempestivo dell’Atletico hanno cambiato il destino del giocatore in appena un giorno e mezzo.
Il centrale classe 1997 ha ripercorso anche i momenti più stressanti di quella settimana: notti insonni, chilometri percorsi in hotel aspettando sviluppi, e il supporto costante della moglie Kristýnka, fondamentale per affrontare una situazione emotivamente pesante.
Alla fine, l’accordo tra Atletico Madrid e Feyenoord è stato raggiunto, permettendo a Hancko di unirsi subito al ritiro della squadra di Simeone.
Le rivelazioni di Hancko
La trattativa con l’Al Nassr è stata tortuosa: “L’Al Nassr è stato il primo club a trovare un accordo con il Feyenoord. Ricordo il giorno in cui ho dovuto decidere: in quel momento non c’erano altre offerte. Dopo aver parlato con la mia famiglia e i miei agenti, abbiamo deciso di accettare la proposta perché non era possibile aspettare oltre. Ma volevo restare in Europa e ho sempre pensato che l’Atletico fosse il club giusto per me”.
Il difensore aveva percepito qualcosa di sbagliato: “L’accordo tra i club e con noi era già definito. Mi ero aggregato alla squadra in ritiro, ma poi tutto ha cominciato a rallentare. La situazione mi sembrava strana: parlavano soltanto con il mio agente e non volevano che mi presentassi di persona. In quel momento ho capito che qualcosa non stava andando per il verso giusto, e da parte loro sono iniziate ad arrivare nuove giustificazioni”.

Sono stati giorni difficili: “Non è stata una settimana facile: ho perso tre chili perché dormivo poco e passavo gran parte del tempo nella hall dell’hotel ad aspettare. Mia moglie Kristýnka è stata un grande sostegno. Mi ripetevo che alla fine è ‘solo’ calcio, anche se queste decisioni cambiano dove e come vivremo”.
I Colchoneros erano il suo sogno: “Il mio agente ha informato l’Atletico che, se avessero trovato un accordo con il Feyenoord, eravamo pronti a volare subito. E così, in un giorno e mezzo, hanno chiuso la trattativa”.