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Un’infanzia sugli sci e una perdita di memoria: Parma, chi è Hampus Skoglund

Hampus Skoglund (IMAGO)
Hampus Skoglund (IMAGO)

Lo sci in montagna assieme al fratello e una perdita di memoria. Parma, chi è Hampus Skoglund

In vista della prossima stagione di Serie A, la prima per Cuesta e il suo nuovo Parma, l’allenatore spagnolo vorrebbe portare in squadra Hampus Skoglund. Terzino destro, all’occorrenza anche esterno a tutta fascia, di proprietà degli svedesi dell’Hammarby. 

Il club gialloblù sta seguendo con attenzione il giovane talento svedese classe 2004. Il suo arrivo in Italia, nonostante la giovane età, garantirebbe al Parma un profilo con estrema esperienza sul campo. Oltre, che, nelle Coppe Europee.

Classe 2004 come detto, nato a Täby. Uno dei sobborghi preferiti dagli svedesi alle porte di Stoccolma. Tra le attrazioni principali? Qualche pietra runica, gli affreschi nella cattedrale principale che ispirarono Bergman nel ’57 per il suo “Il settimo sigillo” e il Castello di Näsby. Una vecchia villa barocca di inizio XVII secolo ricostruita dopo un incendio. In questo contesto, tra un calcio a un pallone e qualche discesa sugli sci, si è forgiato il talento di Hampus.

Suo fratello maggiore, Måns, è uno sciatore professionista. Ottavo classificato al precedente campionato del mondo u23 di sci di fondo e medaglia di bronzo nella staffetta con la nazionale svedese. Figura fondamentale nello sviluppo calcistico – e non solo – di “Skoglund Jr”. Ma andiamo con ordine.

Gli sci e una perdita di… memoria

Se nasci in Svezia e vuoi praticare sport le strade che puoi percorrere non sono molte: l’hockey sul ghiaccio, lo sci, appunto, e come “ultima spiaggia” il calcio. Gli sport invernali logicamente vanno per la maggiore, eppure Hampus ha sempre avuto le idee chiare. Nonostante una giovane e promettente infanzia sugli sci (dove ha anche avuto la possibilità di battere alcuni suoi coetanei che da lì a qualche anno avrebbero partecipato alla Coppa del Mondo), quello che sarebbe diventato il futuro perno della difesa dell’Hammarby non ha mai avuto dubbi su quale sport preferisse praticare davvero.

In un’intervista ha raccontato di come una volta al classico calcetto tra amici del fratello – dove lui sarebbe stato solo spettatore – mise segretamente una maglia, dei parastinchi e degli scarpini nella borsa di Måns. “Speravo di giocare”, pensò, “ed è successo: ero piccolo e non aspettavo altro”. Così Hampus ha scoperto la sua vera e genuina passione. Ma non ha certo mai nascosto il suo amore d’origine. “La velocità che ho ora nel calcio l’ho maturata grazie agli sci“. Ma ci torneremo meglio dopo.

Un altro evento caratterizzante della giovane vita di Hampus è accaduto invece nella scorsa edizione di Allsvenskan. In campo il suo Hammarby e il GAIS per una giornata del massimo campionato svedese. Primo tempo che sta per giungere allo scadere, e da lì a poco un incidente che difficilmente Skoglund potrà dimenticare con tanta facilità. Un duro scontro testa a testa con un giocatore della squadra avversaria e il crollo immediato a braccia aperte sotto lo sguardo attonito di migliaia di tifosi. Il fiato sospeso per qualche minuto, poi, dopo l’intervento dello staff sanitario, il ritorno in campo.

Solo nell’immediato fischio di fine primo tempo Hampus ha avuto modo di realizzare quanto successo… o forse no. “In quel preciso momento mi sono sentito perso. Non ricordo cosa sia successo. Da lì in avanti ho un buco temporale”, dichiarò il calciatore in un’intervista poco prima dell’inizio del secondo tempo. Solo dopo però si scoprì il vero motivo: una commozione cerebrale causata dall’impatto testa-testa e una conseguente perdita di memoria.

Hampus Skoglund (IMAGO)
Hampus Skoglund (IMAGO)

Una velocità “sciistica” e il dribbling a tutta fascia: Parma, chi è Skoglund

Dovesse arrivare a Parma, Skoglund sarebbe l’undicesimo svedese della storia del club. Il suo arrivo in Italia continuerebbe a mantenere vivo il sottile filo rosso che lega la città emiliana alla Svezia. Nella storia dei gialloblù, per il primo svedese, bisogna tornare indietro negli anni ’90, quando un giovane Tomas Brolin poco più che ventenne arrivò tra le file parmigiane dal Norrköping. Passando, poi, per i più recenti Gagliolo, Almqvist e Ondrejka. Ma cosa può dare davvero Skoglund al Parma?

Una cosa è certa: fiducia ed estrema duttilità su tutta la fascia. Se nel suo Hammarby gioca spesso come terzino in una difesa a 4, nel modulo disegnato dal nuovo Parma di Cuesta Skoglund agirebbe presumibilmente nel ruolo di quinto di centrocampo nel 3-5-2. Un cambio che non dovrebbe metterlo particolarmente in difficoltà, visto soprattutto lo spiccato senso della velocità con cui ha impressionato e ha avuto modo di migliorare in Svezia. Anche grazie alla sua infanzia da sciatore. 

Il dribbling a tutta fascia, spesso sfruttato anche per accentrarsi e puntare l’uomo, una delle sue armi pregiate. Spesso si fa anche vedere sotto porta, ma preferisce servire l’assist e cercare un compagno piuttosto che concludere a rete. Ma non solo: un altro prezioso punto di forza riguarda le sue letture difensive. Nella scorsa edizione dell’Allsvenskan è stato uno dei migliori difensori nella competizione per quanto riguarda letture e anticipi. Il suo senso della velocità gli permette inoltre di slanciare in avanti l’offensiva della squadra, cercando molto spesso un compagno per il “dai e vai” per farsi poi servire in corsa.

Un punto dove può sicuramente migliorare riguarda invece il suo fisico. Skoglund è infatti alto circa 1 metro e 80, e a livello di struttura corporea spesso risulta piuttosto “mingherlino” se associato a un calciatore nettamente più fisico. Nonostante cerchi spesso di fare leva sulla velocità e il dribbling per superare l’avversario, molte volte nel corso di questi anni in Svezia ha dimostrato di soffrire leggermente nel duello con il fisico più prestante di altri giocatori.

Se l’assist è invece uno dei suoi punti di forza, questo non lo si può dire di certo per i gol messi a segno finora. Nonostante lo svedese arrivi volentieri a tu per tu con la difesa avversaria, anche a causa del suo fisico rischia spesso di farsi rimontare e raggiungere dagli avversari. Nulla che possa arrestare Cuesta dal continuare a forgiarne il giovane talento.