I fratelli Esposito, alle radici del talento: “Dal Club Napoli alla Champions League”
Il racconto di chi per primo ha creduto – e forgiato – il talento dei fratelli Esposito. Partiti dalla “scuola calcio dei campioni” e arrivati in alto
A Castellammare di Stabia, se dici calcio il pensiero va dritto allo stadio della città: il Romeo Menti. A pochi passi dall’arena gialloblù, però, c’è una piccola accademia di stelle. L’insegna recita: ASD Club Napoli. Per tutti è: “La scuola calcio dei campioni”. Lo ricorda un enorme striscione, con i volti di tre idoli per i ragazzi della zona e non solo. Tutti partiti da quel campetto in erba sintetica e arrivati nel grande calcio: Antonio Mirante, Antonio Donnarumma e Gianluigi Donnarumma (QUI).
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Adesso, quello striscione è destinato ad allargarsi. Serve fare spazio a due giovani talenti che reclamano a suon di ottime prestazioni il loro posto. Dal Club Napoli, infatti, sono partiti i fratelli Esposito: Salvatore e Sebastiano. Il primo, centrocampista classe 2000 in prestito al Chievo dalla SPAL, che lo scorso sabato ha realizzato il primo gol in stagione con una punizione perfetta. Il più piccolo, classe 2002, è il gioiellino dell’Inter di Conte. Che ieri ha bagnato il suo esordio dal primo minuto in campionato con la maglia dell'Inter segnando anche un record e realizzando il rigore che gli ha lasciato Lukaku. Gioia e commozione per il giovanissimo attaccante, che subito dopo il gol è andato ad abbracciare la mamma.
Il nostro viaggio alle radici del talento dei fratelli Esposito parte in compagnia di Ciro Amore, presidente del Club Napoli, che nel suo ufficio custodisce gelosamente i ricordi dei gioiellini lanciati. Salvatore e Sebastiano dal Club Napoli sono passati alle giovanili del Brescia, grazie a… Gianluigi Donnarumma. “Il responsabile della scuola calcio Ernesto Ferraro, compianto maestro di Gennaro Iezzo, Antonio Mirante e dei fratelli Donnarruma, organizzò un’amichevole per i ragazzi del ’99 e del 2000. In città era arrivato Roberto Clerici, osservatore del Brescia e scopritore fra gli altri anche di Andrea Pirlo”. La partita, confessa Amore, aveva il chiaro intento di mostrare a Clerici le qualità di Gigio Donnarumma. Prima della sfida, Ferraro disse all’osservatore del Brescia che negli ultimi minuti gli avrebbe mostrato anche un giovane talentino. Il piccolo in questione era Sebastiano Esposito, abituato a giocare con i ragazzi più grandi.
Donnarumma si mise in mostra con ottime parate. In campo c’era anche Salvatore Esposito, che spesso scendeva in campo insieme a Gigio. Poi nell’ultimo quarto d’ora entra Sebastiano: “Clerici si innamorò subito delle sue giocate. A fine partita disse a Ferraro di voler portare a Brescia i tre ragazzi per un provino ufficiale. Furono visionati e superarono tutti e tre la prova. Gli fu proposto di restare insieme alle loro famiglie”. Il papà di Gigio rifiutò. Agostino Esposito, padre di Sebastiano e Salvatore, decise invece di accettare: “A Brescia si trasferì tutta la famiglia, compreso il piccolo Francesco Pio. Anche lui si allenava qui al Club Napoli”.
Era il 2011. Salvatore aveva 11 anni e Sebastiano appena 9. Così è iniziata la carriera dei fratelli Esposito. Partiti da Castellammare per inseguire un sogno, che pian piano sta diventando realtà. Insieme, nella pancia di San Siro dopo l’esordio in Champions di Sebastiano così come al Club Napoli. Lì, per tutti, resteranno sempre quei piccoletti che non ne volevano sapere di smettere di sognare.
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