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Commisso: “Nessuna nuova proprietà ha fatto meglio di me al primo anno”

Rocco Commisso è ancora bloccato a New York a causa del coronavirus, che gli sta impedendo di tornare in Italia. A Firenze, dove prima della pandemia si recava quasi mensilmente: "Mi manca, spero di tornare a settembre", ha spiegato ai microfoni del canale ufficiale della Fiorentina. I viola, nel primo anno dell'era americana, hanno terminato il campionato al decimo posto. Non sono mancati i momenti difficili, anzi: "Nelle ultime partite abbiamo fatto bene e abbiamo raggiunto la posizione che ci compete, anche se abbiamo rischiato", ammette Commisso. 


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L'esonero di Montella

Fra le scelte più dolorose c'è sicuramente quella che ha portato all'esonero di Montella, sostituito da Iachini dopo il pesante ko interno con la Roma dello scorso 20 dicembre: "Io ho la predisposizione di tenere le persone e di non mandarle via, non voglio rovinare la carriera a nessuno – ha spiegato Commisso – l'obiettivo con Montella era di iniziare la stagione "fast, fast, fast", poi è successo quello che è successo. Avevamo 17 punti e una media pericolosa. Abbiamo deciso di cambiare allenatore e dei tre nomi che mi sono stati fatti ho scelto Iachini". 


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Iachini che, dopo un ottimo finale di campionato, è anche stato riconfermato per la prossima stagione: "Per fortuna l'ho scelto, perché le cose sono andate benissimo – spiega il presidente viola – ha avuto un rendimento eccellente, sulla difesa e non solo. Quando un professionista ottiene tutti i risultati chiesti, è giusto tenerlo: non capisco davvero chi lo critica. Ho visto i sondaggi dei tifosi che per il 45% non lo vogliono più". 

"Chiesa? Era giusto tenerlo"

Fin dal primo giorno in cui ha messo piede a Firenze, Commisso non ha mai cambiato idea su Chiesa: "Non sarà il mio Baggio", disse nei giorni più caldi di mercato, quando l'esterno trovò l'accordo con la Juve. Un anno dopo nulla è cambiato: "Non l'ho mai criticato, a Federico voglio un bene immenso – ha specificato – la cosa migliore da fare era tenerlo, in modo da presentarsi bene alla città. Se vorrà andare via, potrà farlo. A patto che ci arrivi la cifra giusta. Parleremo col ragazzo e sentiremo cosa ci dirà lui".


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"Nessuno straniero ha messo i soldi che ho messo io"

Poi uno sguardo orgoglioso a quanto fatto in questo primo anno: “Sto spendendo il 95-97% del mio tempo per la Fiorentina. Viste le difficoltà, fra closing e coronavirus, abbiamo fatto bene. Ma questo non viene notato. Chi è arrivato dall'estero non ha mai speso quanto ho speso io nel primo anno. Fino ad oggi abbiamo speso 200 milioni "cash" più i soldi dei giocatori presi a gennaio, ovvero 70-80 milioni, più il centro sportivo che costerà 270-280 milioni. Il tutto senza i ricavi che hanno le prime squadre del campionato. L’Inter ne ha quasi 400 milioni, noi meno di 100". 

Caldissimo il capitolo legato alle infrastrutture: "Vogliamo migliorare la nostra classifica e costruire le infrastrutture che servono a Firenze come a tutta Italia, dove ci sono i peggiori stadi d’Europa. Fatemi investire sullo stadio, voglio che tra 50 anni qualcuno dica ‘che bello stadio, lo ha fatto Rocco!’. Per il centro sportivo sembrava tutto ok, poi sono nati dei problemi. Se ne dovessero nascere altri, potrei non farlo”.


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Ci vuole tempo

Fast, fast, fast. Ma ci vuole anche tempo: "L'Atalanta nel primo anno di Percassi era in B, negli anni successivi è stata tra il 13-17° posto. Ci sono voluti sei anni per arrivare quarti. Lo stesso discorso vale per il Bologna di Saputo e io al primo anno ho già fatto meglio di queste due società. Ma parliamo anche della Lazio: il primo anno Lotito ha portato la squadra al 10° posto, idem De Laurentiis con il Napoli che è partito dalla C ed è arrivato dopo in alto. Potrei continuare, citando anche il Torino di Cairo o la Fiorentina dei Della Valle. Nessuna nuova proprietà ha fatto nel primo anno i risultati di Rocco".

Sullo sfogo post Juve

Sofferenza, delusioni, gioie e rabbia. Come lo sfogo post Juventus, quando la Fiorentina lo scorso 2 febbraio cadde per 3-0 allo Stadium anche a causa di due rigori a sfavore. Di qui le feroci polemiche di Commisso: "Se ridirei le stesse cose? Sì, magari parlando più piano senza urlare (ride ndr). Nello spogliatoio ho visto i giocatori depressi e mi sono sentito in dovere di difenderli. Gli arbitraggi non sono iniziati nel modo migliore per noi, basti pensare al tuffo di Mertens alla prima  giornata col Napoli. Poi alcuni giocatori sono stati picchiati senza essere sanzionati: si pensi a Ribery, Pezzella e altri". 


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