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Francia Under 21: la rosa delle giovani stelle ai raggi x

A giugno inizierà l’Europeo dei grandi. Tra pochi giorni sarà invece il turno di quello riservato agli Under 21. Sarà un’occasione per osservare le giovani speranze, e le future promesse.

La Francia, ormai da anni, è una grande fabbrica di talenti. Le vittorie della prima squadra arrivano da dietro. È da lì che si guarda al futuro: dalle nuove leve che anno dopo anno crescono e si fanno conoscere. La nazionale francese U21 sarà nel girone di Islanda, Russia e Danimarca. E parte con i gradi di favorita per più di un motivo. Capiamo perché i bleuets, o les espoirs, come in Francia si chiamano i giocatori dell'Under 21, godono di così grande reputazione.


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UNA ROSA PIENA DI STELLE

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Dalla porta all’attacco, la squadra della Francia è piena di protagonisti già affermati nei massimi campionati europei. È considerata Under 21 per carte d’identità, ma potrebbe fare bella figura già adesso contro le nazionali maggiori. Il CT Sylvain Ripoll sarà sommerso da quei dubbi che ogni allenatore vorrebbe avere sempre, a partire dalla porta: c’è Alban Lafont, portiere di proprietà della Fiorentina, adesso in prestito al Nantes, in Ligue 1. 22 anni ma nel giro delle prime squadre (da titolare) da quando ne aveva 16. Ma c’è anche Illan Meslier, 21enne titolare nel Leeds di Bielsa in Premier League. In difesa i centrali sono Jules Koundé (protagonista di una grande stagione a Siviglia), Wesley Fofana (pagato 35 milioni a settembre dal Leicester, e titolare in Premier), Ibrahima Konaté (già da quattro stagioni nel giro dei titolari nel Lipsia), e Badiashile del Monaco, il cui valore è schizzato alle stelle negli ultimi mesi. Gli esterni sono Truffert, Maouassa, Dagba e Kalulu del Milan, alla prima chiamata.


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A centrocampo le cose non cambiano, anzi. Camavinga, Aouar, Kamara compongono il trio dei titolari in partenza, con Guendouzi, Tchouaméni e Soumaré pronti a subentrare. Il centrocampo è il settore chiave dei successi di Deschamps, nella nazionale maggiore. Lo stesso si può dire dei bleuets. Un’unica filosofia che avanza, in ogni categoria.


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L’attacco: nel classico 4-3-3 (pronto a trasformarsi in 4-2-3-1), gli esterni alti sono Romain Faivre, laterale offensivo lanciato da Henry qualche anno fa al Monaco, che si sta mettendo in mostra quest’anno con la maglia del Brest, Jonathan Ikoné, stella del Lille primo in classifica in Ligue 1, e Amine Gouiri, altro grande talento cresciuto nella cantera del Lione, che sta trovando il proprio riscatto a Nizza dopo un grave infortunio (QUI la sua storia). Quest’anno Gouiri è già in doppia cifra in Ligue 1, con 11 gol segnati in 29 incontri. E in comproprietà con Vlahovic, Haaland e Moise Kean detiene il record dei millennials in doppia cifra nei top 5 campionati europei. A completare il settore offensivo ci sono Odsonne Edouard (bomber del Celtic), Moussa Diaby (titolare nel Bayer Leverkusen) e Randal Kolo Muani (Nantes). Vi dice nulla questo nome? Non sono dello stesso parere i tifosi del PSG, castigati proprio dall’attaccante nello scorso weekend, nella sconfitta subita in casa per 1-2. Anche lui, come tutti gli altri componenti della rosa, è già determinante in prima squadra.


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VALORE DI MERCATO DELLA ROSA

Stando a quanto riportato da transfermarkt, il valore della rosa scelta da Ripoll vale … 535,3 milioni. Quasi quattro volte in più rispetto al valore complessivo del gruppo convocato da Nicolato (135). Rispetto alle altre favorite del torneo, la cifra rimane inarrivabile e imparagonabile: la Spagna, finalista nelle ultime tre edizioni, vale 159, mentre l’Inghilterra è l’unica che prova ad avvicinarsi (357), pur rimanendo staccata. Facendo un paragone con le squadre di Serie A, solo Juventus (689), Inter (607) e Napoli (557) hanno un valore complessivo superiore a quello della rosa dei giovani francesi. In Ligue 1, invece, se la giocherebbero col Paris Saint-Germain, l’unica squadra ad avere un patrimonio più grande, dopo quasi un decennio di faraonici investimenti.


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Solidità e tecnica. Fantasia e muscoli. Coraggio e esperienza. Sì perché alcuni dei 23 convocati da Ripoll vantano già convocazioni con Deschamps (Camavinga, Aouar, Guendouzi e Ikoné). In questa Francia allora c’è ancora tutto per vincere, sia in prima squadra che nelle giovanili, e per nutrire speranza per i successi di oggi e quelli di domani. A maggior ragione se si considera che il gioiello del Lione, Rayan Cherki (2003, ma già da un anno nel giro della prima squadra), è stato convocato nell'Under … 19. Così come Kouadio Koné, il centrocampista del Tolosa cercato a gennaio dal Milan, che a giugno andrà al Borussia Monchengladbach. In Francia ci si può permettere anche questi lussi. 

Parlavamo di speranza: aprite un vocabolario e cercatene la definizione. Troverete: “attesa fiduciosa di un evento gradito o sperato”. In poche parole, il motore della vita. Il suo corrispettivo in francese è “espoir", proprio come in Francia si chiamano gli Under 21. E vista l'ennesima rosa pregna di talento, risulta più facile capirne il perché.