Donne Nel Pallone: Benedetta Glionna, la ragazza d’oro
E se la protagonista dell’opera di Shakespeare non fosse figlia di ricchi commercianti veronesi, ma giocasse a calcio? E se al posto di incontrare il suo Romeo a un ballo, lo incontrasse allo stadio? Corsa in velocità, dribbling per saltare l’avversario ed… è gol… Giulietta Capul… macché Benedetta Glionna
DI ALESSIA TERRANEO
La giovane attaccante dell’Hellas Verona Women nasce a Napoli il 26 luglio 1999. Il calcio è la sua passione da sempre. All’età di 5 anni abbandona le bambole e inizia a tirare i primi calci a un pallone. Come nasce il suo amore per questo sport? Guardando il fratello maggiore. Il suo idolo? Bé da vera napoletana Edinson Cavani. Il suo punto di riferimento? Barbara Bonansea.
Senso di sacrificio, rispetto e coesione: gli ingredienti che fanno di lei un esempio e un modello per la nuova generazione. Intelligente e saggia la bella Capuleti; umile, timida e introversa la talentuosa Glionna, ma, nonostante la loro giovane età, abbastanza mature per lasciare la famiglia e gli amici ed inseguire il proprio sogno e il proprio cuore.
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Una ragazza d’oro Benedetta, una vera Golden Girl come il titolo che il 17 dicembre 2018 l’è stato conferito da Tuttosport quale migliore U21 Europea dopo la prima stagione vincente con la Juve.
Impegno e divertimento: il suo credo. Lavora giorno dopo giorno per migliorarsi. “Quando gioco mi diverto a prescindere, perché è la mia passione, in particolare magari quando facciamo qualche bella azione” ah però. Le basta poco per sorridere. “Quando segniamo e vinciamo il divertimento aumenta” ed ecco che lo stadio si riempie di euforia. Lo sport anche sui libri per la Glionna. Dopo il diploma al Liceo Linguistico ora ha iniziato Scienze Motorie all’Università. Lingua preferita? Lo spagnolo.
E se invece la “nuova Giulietta” di Verona non avesse giocato a calcio? Avrebbe sicuramente seguito le orme del padre, diventando tecnico del suono. La musica infatti è l’altra sua grande passione. Ascolta un po’di tutto, vari generi che la caricano prima delle partite. Insisti, resisti e conquista è il motto di Benedetta che l’ha spinta dalla Serie C con il Fiammamonza alla Serie A.
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Nel 2017, insieme alla compagna di reparto Sofia Cantore, entra a far parte della neonata Juventus. Lei stessa afferma che l’arrivo al J-Medical le è sembrato un qualcosa di strano, un altro mondo. Le sue doti non passano inosservate, conquista subito un posto tra le undici titolari e con 7 gol in 20 presenze porta le bianconere al trionfo con il primo scudetto. Nella stagione successiva contribuisce alla vittoria del double (Campionato e Coppa Italia).
“Un grazie non basta, arrivederci Torino, a presto” saluta così la Glionna i colori bianconeri. Destinazione? Verona. Da sola? No, no sempre con la sua compagna di viaggio Cantore. Una affianco all’altra. D’altronde, come dice Benedetta, non può esistere Benji senza Holly. Valige e pallone in mano le due “Giuliette” sono arrivate dal loro Romeo gialloblu. E se non fosse andata come Shakespeare aveva scritto? E se i due giovani amanti non fossero morti? E se invece fossero uno del Nord e uno del Sud? Un Romeo veronese e una Giulietta, o meglio una Benedetta napoletana che, con la casacca numero 18, è riuscita a conquistare il cuore di Verona. 3 reti in sole cinque presenze. Non male come presentazione.
Se la maglia gialloblu le sta bene, quella azzurra … le sta benissimo. Benedetta Glionna ha iniziato da poco a scaldare gli animi dei tifosi. Dopo aver militato con le azzurrine in U17, finalmente il 20 gennaio 2018 il debutto con la Nazionale maggiore del CT Milena Bertolini. Il calcio sta scrivendo una nuova storia d’amore nel cuore di Verona: Romeo e Benedetta.