“Non c’è mondo per me aldilà delle mura di Verona”, scriveva Shakespeare nel capolavoro di Romeo e Giulietta. Oggi, tra quelle stesse mura fatte di storia, leggende e tradizioni, le Giuliette sono ben ventidue. Nessun elegante e fiabesco vestito, ma la maglia e il pantaloncino gialloblu. Niente scarpe col tacco. Al loro posto, degli scarpini. Chissà cosa avrebbe pensato oggi lo scrittore se le avesse viste così. Forse avrebbe dato a ognuna di loro un Romeo da far innamorare e un balcone dal quale affacciarsi, ma le ragazze del Verona non ne hanno poi così bisogno. Ogni sabato, all’Olivieri Stadium, sono tantissimi gli occhi puntati su di loro. Fin qui una buona stagione: quinto posto in classifica alle spalle delle giganti Milan, Juve, Roma e Fiorentina. Il campionato è appena cominciato e il nostro viaggio alla scoperta delle migliori realtà femminili del calcio italiano continua. Seconda tappa: l’ex Bardolino Verona, oggi Hellas Verona Women.
SCALATA AL SUCCESSO – È la stagione ‘95/’96 quando la Società Sportiva Calcio Femminile Bardolino muove i suoi primi passi, o meglio, tira i suoi primi calci al pallone. Anno d’esordio nel campionato Regionale del Veneto, anno delle prime grandi soddisfazioni: le ragazze di Romano Cucconi portano a casa scudetto e Coppa Disciplina, trofeo che premia le squadre più corrette, vinto più volte nella storia dallo stesso Verona Women. L’anno seguente, oltre ad un posto in semifinale di Coppa Italia, arriva anche la vittoria del campionato di Serie B con conseguente promozione in A. A fine stagione, giocata interamente allo stadio di Calmasino, le ragazze del Verona, guidate da Antonio Currieri, attuale allenatore del settore giovanile istituito nel’97, si piazzano settime in classifica.
PALMARÈS DA SOGNO – Nella stagione ‘00/’01, con la prima allenatrice donna, Anna Maria Mega, il Bardolino mette in bacheca anche la Supercoppa. La partita è straordinaria: dopo il vantaggio di 2-0, una Torres ferita nell’orgoglio rimonta. Ci pensa la veronese Valentina Boni, con un missile su punizione al secondo tempo supplementare a determinare la vittoria. L’anno seguente, a Verona, è ricordato per due colori: il viola, per la vittoria del torneo di Arco, intitolato al grande Beppe e l’azzurro, perché è elevatissimo il numero delle giocatrici del Bardolino convocate in Nazionale. I successi continuano fino alla stagione ‘06/’07 quando le ragazze capitanate da Patrizia Panico, ai tempi capitano dell’Italia e capocannoniere, conquistano il “triplete”: scudetto, Coppa Italia e Coppa Disciplina. Indimenticabile punta di diamante dell’attacco veronese, Patrizia vince nella sua carriera da calciatrice il titolo di capocannoniere della Serie A ben quattordici volte e della Women’s Champions League nella stagione ‘07/08. Più di cinquecento partite giocate e quasi seicento reti segnate con le maglie di Lazio, Torino, Modena, Milan, Bardolino Verona, Torres e Fiorentina. Donna dai record, detiene il quello di presenze e reti nella Nazionale Italiana, con cui ha vinto un argento al campionato europeo di Norvegia e Svezia nel 1997. Emblema del calcio femminile italiano insieme a Carolina Morace, decide di dire addio al calcio giocato nel 2016 e dirige tuttora la nazionale Under 15: è la prima donna ad allenare una rappresentativa maschile italiana.
NOMI E FUSIONI - Nel 2007, dalla fusione con il Pupi di Verona, è nata l'A.S.D. Bardolino. La squadra cambia nome ma non vizio, quello di vincere. Campionato chiuso al primo posto, con l’aggiunta in bacheca, nel 2008, di un’altra Supercoppa, la quarta nella storia del club. Nel 2013, con una nuova fusione nasce l'A.S.D. Verona Grezzana. Neanche a dirlo, lo scudetto arriva subito. Al campionato ‘15/’16 la squadra si iscrive come A.S.D. Verona C.F. e lo termina al secondo posto dietro al Brescia campione. Alle campionesse veronesi però, i confini italiani iniziano a stare stretti. Nello stesso anno infatti guadagnano l'accesso alla UEFA Women's Champions League battendo la Fiorentina nell’ultima giornata. Il risultato migliore nelle competizioni europee arriva nella stagione ‘07/’08, quando il sogno svanisce in semifinale di Champions. Nel 2018 la società cambia ancora: l’iscrizione alla Serie A è sotto il nome di Verona Women, fino alla cessione del titolo sportivo alla società Women Hellas Verona, sezione femminile dell'Hellas Verona F.C.
Un percorso fatto di trofei e continue rinascite quello delle “Scaligere”, soprannome dato a chi veste la maglia del Verona in riferimento alla famiglia Della Scala, al governo della città per secoli. La loro storia è la dimostrazione che la gloria può appartiene anche ai meno blasonati, quelli che troppo spesso subiscono l’ombra dei giganti, ma che a giochi conclusi li guardano dal punto più alto del podio. Passo dopo passo, gradino dopo gradino, magari, di quella scala stilizzata cucita sul petto.
A cura di Lavinia Saccardo