Inter, Chivu: “Poche energie, abbiamo dato il massimo”

Le parole di Cristian Chivu, allenatore dell’Inter, dopo il pareggio con il Monterrey.
Non è stato il debutto dei sogni per Cristian Chivu alla FIFA Club World Cup. A Washington, l’Inter ha pareggiato 1-1 contro il Monterrey nel match d’esordio del nuovo format mondiale. Una partita complicata, giocata con intensità ma senza la brillantezza necessaria per portare a casa i tre punti.
L’allenatore nerazzurro ha analizzato con lucidità la prestazione della sua Inter, sottolineando quanto la condizione fisica e mentale non sia ancora ottimale.
Rispetto al debutto in Serie A con il Parma, cominciato con una vittoria, stavolta la sensazione è stata diversa. Ma Chivu non si è nascosto e ha affrontato le difficoltà con onestà e senso di responsabilità. Il pareggio contro i messicani, maturato dopo una gara dispendiosa e un gol incassato da palla inattiva, costringe ora i nerazzurri a vincere la prossima sfida con gli Urawa Red Diamonds per puntare alla qualificazione.
L’Inter ha cercato di fare la partita, spingendo con continuità e cambiando anche assetto tattico durante la gara. È mancata precisione negli ultimi metri e un po’ di cattiveria sotto porta. Ma Chivu ha preferito soffermarsi sull’atteggiamento e sulla disponibilità mostrata dai suoi, in un contesto fisicamente e tatticamente non semplice da affrontare.
“Non cerco scuse”: le parole di Chivu dopo Inter-Monterrey
“L’Inter ha fatto il massimo, il meglio di quel che aveva oggi dentro” ha spiegato Chivu nel post-partita. “Non cerco scuse, ma è chiaro che in questo momento le energie sono poche, veniamo da settimane intense e stiamo lavorando per recuperare la condizione. È stata comunque una buona prova, abbiamo creato tanto, ci è mancato qualcosa nella finalizzazione e nell’ultimo passaggio. Forse un po’ più di fame sottoporta avrebbe fatto la differenza. Nel secondo tempo ci siamo un po’ spenti, ma l’impegno della squadra è stato encomiabile”.
L’allenatore ha commentato anche le scelte tattiche e l’impatto dei nuovi arrivati: “Sucic e Luis Henrique hanno fatto un allenamento e mezzo con noi, è troppo presto per giudicarli ma ho visto cose buone. Sono entrati con la giusta mentalità e questo conta. Abbiamo cambiato modulo due volte: prima con un trequartista, poi con due. L’idea era sorprendere un blocco basso come quello del Monterrey, e penso che qualcosa abbiamo creato. Abbiamo anche cercato di difendere in avanti per togliere loro il gioco diretto, ma dovevamo fare meglio, lo sappiamo”.

Il gol subito su calcio piazzato ha lasciato qualche rimpianto. “Abbiamo deciso con i giocatori di cambiare atteggiamento sulle palle inattive, difendere a zona per essere meno prevedibili. Ma serve tempo. E comunque, oggi su Sergio Ramos la marcatura doveva essere a uomo. È andato via con un blocco, l’avremmo preso anche difendendo a uomo. Lavoreremo su tutto questo”. Infine, una risposta secca ai cronisti messicani che gli chiedevano se fosse imbarazzato dal risultato: “Noi non ci vergogniamo mai di quello che facciamo in campo. Il calcio non è quello che è scritto sulla carta. Ma ora pensiamo all’Urawa: sarà un’altra battaglia da vincere”.