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C’è chi l’ha aspettato (per 39 anni) e chi l’ha già vissuto: caro calcio, Ascoli-Sambenedettese è tornato

Ascoli Sambenedettese
L’Ascoli e la Sambenedettese (Credits Photo: Ascoli Calcio 1898/US Sambenedettese)

Il Derby delle Marche si giocherà a distanza di 39 anni dall’ultima volta

Vi siete mai sentiti liberi? Da un peso, da un fastidio. Una voce, un pensiero, una frase che ronza nella testa… per 39 anni. Ecco, forse la durata è eccessiva. Ma quel Sambenedettese-Ascoli, che si tornerà a giocare dopo tutto questo tempo, per tanti viene visto come una vera e propria liberazione.

Perché sì: il derby è Milan-Inter, Juventus-Torino, Roma-Lazio. O ancora: Bari-Lecce, Genoa-Sampdoria, Chievo Verona-Hellas Verona. Ma quello delle Marche ha un sapore diverso. Lo percepisci per le strade, nelle vie delle città. Dal barista in Piazza del Popolo che ti chiede “Oh! Che dici, il Picchio vince il derby?” al parrucchiere che non ha tempo per piazzare un appuntamento perché “Passa in salone ma entro le 12:00… poi devo andare allo stadio. Gioca la mia Samba!”.

I riti, la scaramanzia. Le amicizie e i dissapori. Perché San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, seppur divise da appena 36 kilometri (mezz’oretta di macchina prendendo l’Ascoli-Mare), sono due realtà totalmente opposte. Due città che vantano storia, cultura. Turismo e appartenenza. Non solo calcistica. Basta farsi un giro in zona Forte Malatesta. Quante sono le probabilità di incontrare un bambino con la maglia dell’Ascoli e perché no, magari abbellita con Orsolini 7 alle spalle? Diciamo nove su dieci. O ancora. Passeggia sul lungomare di San Benedetto del Tronto, non importa se nella zona di Porto d’Ascoli o quella sotto al ‘Monumento Nespolo’. Quasi sicuramente, che sia inverno o piena estate, ti imbatterai con qualcuno che indosserà – anche con un certo orgoglio – la maglia della Sambenedettese. Il motivo? Sconosciuto.

Ma perché è così. Samb e Ascoli vanno oltre il calcio, ben oltre i 90′. Il derby è per sempre. Anche durante questi 39 anni di assenza. “Oh – si sente tra i bar della provincia – . Sorrido quando leggo ‘quest’anno torna il derby’… io lo vivo tutti i giorni!”. Ecco, tesi avvalorata.

Ascoli-Sambenedettese: due derby in… 72 ore

“Non j’è la posso fa a reggè fino a domenica… figurati fin a mercoledì”. Penso di aver sentito questa frase almeno 100 volte negli ultimi sette giorni. “Non reggo la tensione fino a domenica, figuriamoci fino a mercoledì” è la traduzione per chi non mastica (giustamente) il dialetto locale. Ma perché questa frase? Ascoli-Sambenedettese si giocherà il 26 ottobre al ‘Cino e Lillo Del Duca’, una domenica. Cosa c’è di più?

C’è che il caso ha deciso di rendere ancora più vivace questa sfida inserendo le due squadre come avversarie nel secondo turno eliminatorio di Coppa Italia. Sì, ma quando? Ecco… diciamo 72 ore più tardi ma al ‘Riviera delle Palme’. “Quando hai troppo e troppo poco” è il pensiero comune di tanti tifosi delle rispettive realtà. Oggi pronte, più che mai, a vivere due grandi giornate di sport (senza dimenticare la gara di ritorno in campionato, il 4 marzo. Ma a quella si penserà a tempo debito. Forse…).

Bernardino Passeri e Vittorio Massi (Credits Photo: Ascoli Calcio 1898/US Sambenedettese)

La prima volta (o forse no)

Sambenedettese-Ascoli. O Ascoli-Sambenedettese. Per tanti sarà un ritorno al passato. Per altri una vera e propria ‘prima volta’. Sì perché sei nato nel 1985, di certo, non puoi ricordare l’ultimo derby del 1986 (terminato 1-0 per i bianconeri). Sarà un evento da custodire per sé. Una prima volta indimenticabile per i tifosi, i giocatori… e per i rispettivi presidenti! Da una parte Bernardino Passeri, dall’altra Vittorio Massi. Il primo: romano di nascita ma con la mamma nata a Montegallo (piccolo comune della provincia di Ascoli Piceno). Il secondo: nato e cresciuto a San Benedetto del Tronto. Imprenditore locale che, grazie all’autorizzazione concessa dalla FIGC nell’estate del 2023, ha trasformato il suo Porto d’Ascoli in San Benedetto Calcio (poi Sambenedettese).

E difatti sarà una prima volta anche per loro. Ma che non si potranno godere al meglio. Entrambe le società, infatti, hanno manifestato particolare delusione in merito ai divieti di trasferta che sono stati imposti dal Prefetto alle rispettive tifoserie. Due derby mutilati, privati della parte sicuramente più bella delle due sfide, cioè della presenza di entrambe le tifoserie” ha detto Passeri. “Dobbiamo ritrovare in noi stessi la forza delle nostre radici, la coscienza della nostra storia, e l’orgoglio della nostra cultura” ha poi aggiunto Massi attraverso una nota ai suoi tifosi. Perché il derby sarà questo. Amore, passione, appartenenza. Parole non casuali ma che provengono da dentro. Da uno che, come tanti, vivrà il “Derby delle Marche” per la prima volta in vita sua.