Questo sito contribuisce all'audience di

Atalanta, Palladino: “Inter? I tabù sono fatti per essere sfatati”

Raffaele Palladino, allenatore Atalanta (imago)
Raffaele Palladino, allenatore Atalanta (imago)

La conferenza stampa dell’allenatore dell’Atalanta in vista della partita contro l’Inter

Dopo tre vittorie consecutive tra campionato e Champions, con l’ultima arrivata all’ultimo respiro col gol di Hien a Genova, l’Atalanta a chiudere nel migliore dei modi il suo 2025.

L’avversario, però, è uno dei più complicati possibile. L’Inter torna in Italia dopo la delusione della sconfitta ai rigori contro il Bologna in semifinale di Supercoppa Italiana e ha un primo posto in campionato da difendere.

In vista della partita, Raffaele Palladino ha parlato nella consueta conferenza stampa prepartita: “Rispetto a Fiorentina e Monza sono due annate diverse e squadre diverse. Noi sappiamo che il trend contro l’Inter non è stato positivo, ma i tabù sono fatti per essere battuti. Giocare in casa nostra è fondamentale, vogliamo continuare la nostra scalata“.

E dopo l’Inter, per i bergamaschi ci saranno anche Roma e Bologna: “Io guardo partita dopo partita, ma queste tre gare saranno importanti per il nostro percorso. Sono partite fondamentali per la classifica e noi contro le grandi squadre abbiamo sempre grandi stimoli. Affrontiamo squadre che lottano per l’alta classifica e dopo queste tre gare sicuramente faremo delle valutazioni: voglio un’Atalanta intensa“.

Palladino: “Servirà una partita perfetta”

Sull’Inter poi Palladino ha aggiunto: “L’Inter ha tantissimi giocatori di valore: sa giocare bene in entrambe le fasi e che si riadatta in base ai contesti. L’Atalanta dovrà fare una partita perfetta contro l’Inter: dobbiamo stare attenti a tutto. Loro sono una squadra che quando parte segna subito. Vogliamo invertire il trend per dare una grande risposta ai tifosi: spero in una grande bolgia. Una partita che quindi si prospetta diversa dall’ultima: “A Genova è stata una partita un po’ sporca, ma certe volte queste partite sporche servono per formare il gruppo: vincere quando non giochi bene è un segnale. Ovviamente si cerca di giocare meglio, però nell’ultimo mese e mezzo ci siamo allenati poco tra coppe varie e tanti impegni. Sono positivo, ma alla squadra ho detto che non abbiamo fatto ancora niente: stiamo facendo bene, ma il bello viene adesso e per noi è fondamentale dare continuità“.

L’allenatore ha poi parlato del periodo che sta iniziando: “Ho in mano un gruppo di professionisti seri oltre che a dei nutrizionisti seri. Io lascio molta libertà, ma i ragazzi si sono presentati abbastanza bene. Mercato? Non mi piace come periodo, ma bisogna affrontarlo. L’Atalanta deve essere sempre concentrata e mai avere distrazioni: se noto distrazioni lo faccio presente perché è necessario che la squadra sia concentrata“.

Raffaele Palladino, allenatore Atalanta (imago)
Raffaele Palladino, allenatore Atalanta (imago)

Palladino: “L’Atalanta può giocarsela con tutti”

L’allenatore ha poi parlato dello spirito che vuole vedere dai suoi: “Questo voglio vedere dalla squadra. L’Atalanta deve lottare su tutti i palloni e andare forte fino alla fine: quelli che subentrano danno energia e qualità e molte volte a noi è successo anche questo. Finora ho sempre vinto un’Atalanta che spinge fino al 90° minuto. Non faccio mai tabelle sui punti. Do gli imput alla squadra e penso sempre partita dopo partita considerando anche certi fattori. Il focus è pensare alla gara contro l’Inter. L’Atalanta ha la possibilità e la qualità per giocarsela con tutti. Siamo felici dei punti fatti: nel calcio quello che ottieni meriti e noi abbiamo meritato questi punti“.

Infine, un punto su alcuni singoli, a partire da chi è impegnati in Coppa d’Africa: “Siamo in continuo contatto con Lookman e Koussounou: speriamo ritornino in condizioni ottime. Scamacca sta crescendo e sono convinto che abbia grandi margini di miglioramento, ma anche dagli altri. Mi aspetto che Samardzic continui a dare il suo contributo, stessa cosa Krstovic, Maldini e Sulemana: chi viene tirato in causa deve dare tutto. Non è difficile gestire questo gruppo perché ho un gruppo di grandi uomini. Io do sempre l’occasione a tutti: per esempio a Samardzic e Brescianini che ci hanno dato una grande mano. Ho bisogno di tutti“.