Milan, Ricci: “Allegri non ci parla di Scudetto. Al Toro subivamo lo scontro tra tifosi e società”

In vista della sfida contro il suo ex Torino Samuele Ricci, ora al Milan, ha rilasciato un’intervista
Non sarà una partita come le altre. In primis per il Milan, che ha voglia di continuare a vincere per mantenere il primo posto in classifica ma che nelle ultime stagioni ha vinto una sola volta a Torino. Poi per Samuele Ricci, lui che è stato quasi un figlio per i tifosi granata ma che ha salutato quest’estate.
“Lì sono cresciuto tantissimo, ho conosciuto bellissime persone e ho lasciato anche tanti amici. Sicuramente mi farà un effetto particolare rimettere piede al Grande Torino”: ha parlato così, a Tuttosport, il centrocampista ora in rossonero, il quale potrebbe lasciare spazio alle emozioni qualche minuto prima del calcio d’inizio della sfida di lunedì sera.
Il classe 2001 ha fatto un passo indietro, ricordando il proprio passato in granata: “Sono arrivato con Juric e, per il modo in cui giocavo a Empoli, è stato un po’ un salto nel vuoto. Volevo mettermi in gioco in una grandissima piazza anche se sapevo che avrei trovato un modo di giocare totalmente diverso. Lo scorso anno Zapata faceva la differenza. È difficile dire se poi siamo calati perché non c’era lui oppure perché ci siamo un po’ accontentati, però è innegabile il fatto che sia cambiato anche il modo di giocare della squadra”.
I risultati negli ultimi anni non hanno lasciato contenti i tifosi, da diverso tempo ormai in rotta con la società. Ricci ha parlato anche di questo: “Torino è una grandissima piazza ma c’è questo clima di malcontento generale che si porta avanti da tanti anni, anche prima che io arrivassi lì. Il tifoso pretende tanto dalla squadra e dal club e c’è questo scontro perenne con la società. E questa cosa chi va in campo la subisce. Entrare allo stadio e sentire sempre cori contro Cairo un po’ influisce. Però, nel contempo, devo dire che per giocare e viverci Torino è davvero bella”.
Milan, le parole di Ricci
Il centrocampista ha poi parlato di come è avere Allegri come allenatore: “Aiuta tanto, perché tutti noi sappiamo cosa ha vinto in carriera. In più, fuori dal campo, dà tanta serenità e penso che nella gestione del gruppo sia il numero uno. In più alle sue spalle ha uno staff molto competente. Lui non ci parla di Scudetto, il focus deve essere trovare continuità, quindi tornare in Champions dove merita il Milan e poi vediamo”.”.
E per concludere, su Modric: “È spaziale, è un fenomeno perché fa cose che altri non fanno e vede cose che gli altri non vedono. Tante cose le puoi rubare ma fino a un certo punto, perché poi c’è il talento smisurato che lo rende unico. È impressionante la sua intelligenza calcistica“.