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Il ristorante da 100 euro, i problemi con la proprietà dell’Inter e non solo: tutte le sfuriate di Antonio Conte

Antonio Conte (IMAGO)
Antonio Conte (IMAGO)

Conte, non è la prima volta: tutte le sfuriate dell’allenatore dal Siena al Napoli, passando per Inter e Tottenham

Si respira un’aria insolitamente pesante, in quel di Napoli, dopo la sconfitta per 3-0 contro il Bologna. Un risultato mai in discussione, come lo stesso Antonio Conte ha ammesso in conferenza stampa nel post partita.

Trapianti di cuore non si possono fare. Non accompagno un morto, parlerò con il club. Io sono preoccupato, c’è poco da dire, non abbiamo l’energia dello scorso anno“, ha commentato.

È inevitabile, dunque, non tornare a tutti gli altri sfoghi dell’Antonio Conte allenatore. Dalle prime esperienze in panchina con l’Arezzo, fino a quelle con la Nazionale Azzurra e con l’Inter. Passando per la causa vinta contro il Chelsea e lo sfogo contro la “fame di vittoria del Tottenham“. Senza escludere anche la Juve e il celebre ristorante da 100 euro.

Riviviamo tutte le volte che l’allenatore salentino ha alzato la voce, mostrando dissidi e incomprensioni.

Arezzo, Bari, Atalanta, Siena: le prime incomprensioni

Le prime incomprensioni emergono già nel 2006/2007, quando Antonio Conte allena l’Arezzo in Serie B, sua prima esperienza in panchina. Viene esonerato, sostituito da Maurizio Sarri, richiamato, e infine retrocede prima di scagliarsi contro Ermanno Pieroni, consulente di quell’Arezzo, il quale successivamente dichiarò: “Conte deve sapersi prendere le sue responsabilità, non può addossarle soltanto sugli altri“.

Incomprensioni anche a Bari, dopo aver riportato il club in Serie A nel biennio 2007-2009. Dopo sole tre settimane dal rinnovo di contratto, l’allenatore risolse: “Volevo giocare in A con le mie idee: Conte è questo. La società era consapevole di cosa significasse sostenere la mia idea di calcio, lavorare con il mio staff, seguire precisi metodi. È venuta meno la fiducia“. A seguire anche i burrascosi capitoli con Atalanta e Siena, durati poco e finiti in maniera non felice.

Conte ai tempi della Juventus
Conte ai tempi della Juventus

“Non si va in un ristorante da 100 euro pensando di pagarne 10”

Anche il triennio vincente alla guida della Juventus non si conclude nel migliore dei modi. Dopo tre scudetti su tre, Conte sbotta a margine della festa per il terzo tricolore: “Colmare lo svantaggio in Europa non sarà facile né tra uno, né tra due, né tra tre anni. Non si va in un ristorante da 100 euro pensando di pagarne 10“. Poco dopo la risoluzione del contratto e l’arrivo di Massimiliano Allegri in bianconero.

Nemmeno l’esperienza alla guida della Nazionale Italiana è esente da episodi. Dopo l’eliminazione ai quarti di finale di Euro2016 contro la Germania ai rigori, Conte dichiarò: “Non ho visto nessuno al mio fianco, non mi sono mai sentito appoggiato da nessuno“. Già qualche tempo prima, sempre alla guida dell’Italia, però, aveva rilasciato dichiarazioni molto simili a quelle pre Napoli-Eintracht.Visti come un fastidio, aveva detto.

I problemi con la proprietà dell’Inter e l’addio al Tottenham… fino al Napoli

Impossible, poi, tralasciare le frizioni con la proprietà dell’Inter. Nel 2019, infatti, ci furono ripetute ‘frecciatine’ alla dirigenza nerazzurra. “Siamo molto indietro, soprattutto sulle cessioni. Dobbiamo darci una mossa” fu solo la prima di numerose uscite contro la dirigenza. A seguire, alla vigilia di un impegno in Champions League: “Sono stufo di dover parlare sempre delle stesse cose. Venisse qualche dirigente a dire qualcosa. A inizio stagione sono stati fatti errori importanti, è inutile nascondersi dietro a un dito“.

Conte ai tempi dell'Inter
Conte ai tempi dell’Inter

Infine, nel 2023, alla guida del Tottenham per la seconda stagione, Antonio Conte si lasciò andare a uno sfogo non banale. “Vedo solo 11 giocatori che giocano per se stessi, è inaccettabile che non mostrino senso di appartenenza. Sono abituati qui, non giocano per niente di importante. La storia del Tottenham è questa: 20 anni con questo proprietario e non hanno mai vinto nulla. Colpa solo del club o degli allenatori? Finora ho provato a nascondere la situazione, ma adesso basta“.

A seguire, le dimissioni, con il suo vice Stellini che rimase alla guida del club per gli ultimi due mesi di stagione. Ora, una situazione che sembra troppo simile. La storia che si ripete? Non si può sapere. Quello che è certo, però, è che qualcosa tra Conte e il Napoli non sta funzionando come nell’anno dello Scudetto. “Io non voglio accompagnare un morto. Se abbiamo voglia di rimetterci in carreggiata bene, altrimenti ci prendiamo le responsabilità e io sarei il primo a farlo“.