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De Laurentiis: “Lo stadio Maradona è un semi-cesso. Nel ’90 hanno fatto un disastro totale”

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Aurelio De Laurentiis, presidente Napoli (Imago)

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha criticato pesantemente le condizioni dello stadio Maradona

Sempre più in Italia, nell’ultimo periodo, al calcio giocato si associano discorsi legati alla burocrazia. Tema di questi giorni è stato lo stadio San Siro, divenuto da qualche ora ufficialmente di proprietà di Milan e Inter, ma più in generale l’argomento stadio tende spesso a far discutere.

In molti hanno criticato la qualità e l’arretratezza degli impianti italiani, soprattutto in vista degli Europei del 2032 che il nostro Paese dovrebbe ospitare insieme alla Turchia. Una stoccata pesante, in questo senso, è arrivata da Aurelio De Laurentiis – presidente del Napoli -, il quale ha criticato lo stadio Maradona durante un intervento dal palco del Football Business Forum.

L’attuale stadio è un semi-cesso, questa è l’opinione che io ho del Maradona. Lo dissi quando venne Ancelotti e riuscimmo a mettere a posto un po’ di cose. Prendiamo come esempio il PSG, che gioca in uno stadio che non è di sua proprietà. Ma pagando la stessa cifra che noi paghiamo al comune di Napoli loro hanno in esclusiva lo stadio con il quale fatturano più di 100 milioni all’anno. Il Napoli, invece, deve pagare la stessa cifra per avere lo stadio un giorno prima dell’evento, il giorno dell’evento per poi pulirlo e riconsegnarglielo“.

ADL ha poi proseguito dichiarando: “Nel ’90 al San Paolo hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. Ora, io dovrei rinnovare il mio stadio mentre gioco avendo un impatto economico importante. Gli altri incassano magari 14 milioni in una serata di Champions, io in quel cesso di stadio al massimo 3. E poi mi si chiede di comprare giocatori per essere al passo delle altre”.

De Laurentiis sulle Nazionali
Aurelio De Laurentiis (IMAGO)

Le parole di De Laurentiis sullo stadio

Voglio uno stadio anche con tanti parcheggi. La gente vuole venire allo stadio con la propria macchina, averla pulita, sicura alla fine della partita. E dobbiamo avere questo stadio dentro la città”.

Per concludere, il proprietario azzurro se l’è anche presa con i vertici di FIFA e UEFA: “Il signor Ceferin e il signor Infantino devono stare attenti a ridurre il valore dei campionati nazionali. Perché poi rimarranno solo Napoli, Roma, Inter, Milan, Juventus. Allora facciamo solo un campionato europeo e cambiamo le regole del gioco“.