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Rafael Benítez: “Juve? Ho avuto qualche contatto quando ero a Liverpool”

Rafael Benítez a il Festival dello Sport di Trento

Dal suo Valencia Campione di Spagna fino al Real Madrid: la storia di Rafael Benítez

Il Festival dello Sport di Trento è arrivato alla fine. In questi quattro giorni dedicati a tutte le discipline si sono visti numerosissimi campioni: da Michael Platini a Patrick Vieira, fino a Spalletti e Trezeguet.

Oggi, domenica 12 ottobre, ha raccontato la sua storia anche Rafael Benítez, ex allenatore di Valencia, Liverpool, Napoli, Everton e tante altre squadre.

Nella prima parte dell’intervento, Benítez ha parlato proprio di quel Valencia, Campione di Spagna sia nel 2002 che nel 2004: “Il segreto è perché ho viaggiato tanto in Italia per imparare dagli allenatori italiani (sorride, ndr). Ho sempre guardato lo sport per trovare qualcosa in più. Quando avevo un po’ di tempo venivo a Coverciano e sono stato anche 2/3 giorni con Ranieri quando era alla Fiorentina. Sono stato anche con Capello e Arrigo Sacchi, e facevo tante domande. Sembravo un giornalista. Questo mi ha reso un allenatore migliore, con una mentalità più aperta“. Su Capello: “In 3 giorni che sono stato a Milanello per guardare gli allenamenti, Capello mi ha trattato molto bene e sono stato molto contento“. E ancora: “Come abbiamo vinto col Valencia? Facevamo un pressing intenso, tanto turnover. Cambiavo anche 7 giocatori ogni partita e tutti si sentivano forti, partecipi“.

Sulla Champions League vinta con il Liverpool nel 2005: “Per noi vincere battendo squadre come Juve, Chelsea e Milan nella maniera in cui lo abbiamo fatto, è qualcosa di spettacolare“. Le dichiarazioni sui 6 mesi trascorsi all’Inter: “Ogni allenatore ha bisogno di un po’ di tempo. Il mio ricordo è molto buono perché i tifosi erano positivi. Poi quando mi guardo indietro e vedo 2 titoli…“. Su Massimo Moratti: “Abbiamo avuto qualche parola. Credo che sia una persona per bene, ma la gestione dei professionisti si può fare in maniera diversa“.

Rafael Benítez a il Festival dello Sport di Trento

I 6 mesi al Real e il retroscena sulla Juventus

Capitolo Real Madrid: “Credo di non aver fatto male. Abbiamo fatto la Champions e ci siamo qualificati agli ottavi con 5 vittorie e 1 pareggio (nei gironi, ndr). Rimpianto? Il tempo, perché sono convinto che in Champions League potevamo fare bene. Il calcio è così, un po’ particolare“. Litigi? “I giocatori vogliono giocare. Quando parliamo di loro, parliamo di giocatori professionisti. Il rapporto con loro non è un rapporto da amico, soprattutto dopo hai un buon rapporto con loro. Quelli che giocano sono in contenti, quelli in panchina non tanto, quelli in tribuna ti ammazzano (ride, ndr)”.

Qualche retroscena: “Juve? Ho avuto qualche contatto quando ero a Liverpool, ma non posso spiegare quello che è successo. È stato prima di andare al Napoli (ride, ndr)”. Tentazione di allenare una Nazionale?Sì, ho parlato anche con qualcuna. È interessante ma si lavora poco. Mi piace prendere i giocatori e far capire loro la mia idea, ma con 2 settimane non hai tano tempo“.

Cosa che mi ha reso più orgoglioso? “La promozione con le “squadre piccole”. Con una promozione in una squadra piccola (2 in Spagna e una col Newcastle), significa che tu sei un bravo allenatore. Sono molto orgoglioso di queste cose“. In chiusura, Rafael Benítez ha parlato dei rapporti di amicizia instaurati con gli altri allenatori: “Con Ranieri e anche Capello ho un buon rapporto con loro. Vicente del Bosque (ho fatto il suo assistente), anche Spalletti. Ho un rapporto di rispetto e amicizia“.