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Da tifoso a uomo “bandiera”: Bracaglia trascina il Frosinone all’Euganeo

Bracaglia con la maglia del Frosinone - credit: Frosinone Calcio
Bracaglia con la maglia del Frosinone – credit: Frosinone Calcio

Il sogno diventa realtà: Bracaglia segna il primo gol stagionale contro il Padova.

Bracaglia sta al Frosinone, come il suo essere tifoso sta ai panni del giocatore. Questa è la proporzione che descrive alla perfezione il legame che il terzino classe 2003 ha con il club giallazzurro. Lo firma lui il gol decisivo contro il Padova alla terza di campionato. Difende e si propone in fase offensiva, un po’ come Sergio Ramos, suo idolo da sempre.

Cresciuto a pane e Frosinone? Così di fatto è stato. Nato nella maggiore città della Valle Latina, dà i primi calci al pallone con la squadra che ha sempre tifato. In seguito alla trafila nel settore giovanile della società, nella stagione 2023/24 viene dato in prestito al Renate, in Serie C. Un anno e torna a casa.

Mesi fa lo avevo dichiarato nei canali ufficiali del Frosinone. Il sogno che aveva da bambino? Sorride e risponde di averlo realizzato quando ha esordito in Serie B. Era il 18 agosto 2024 quando debuttò in Serie B: tra le mani non più la bandiera o la sciarpa che lo accompagnava da giovane, ma la divisa di un giocatore vero.

Segnò il suo primo gol nella categoria cadetta contro il Palermo lo scorso novembre. E con il Padova, dieci mesi dopo dalla prima volta, va a segno di nuovo. Al 37’ Bracaglia infila tra i pali di Fortin il gol che sancisce la seconda vittoria in campionato. D’altronde lo aveva detto: l’obiettivo è diventare una bandiera del club. È sulla strada giusta.

Con Palmisani non si passa

Non solo Bracaglia. Nel terzo atto con il Padova di Matteo Andreoletti, a distinguersi è anche Lorenzo Palmisani. Cosa lega i due giovani? Entrambi sono un prodotto del vivaio del Frosinone. Il classe 2004 nella scorsa stagione era stato dato in prestito alla Lucchese. Ha fatto ritorno e ora è una pedina fondamentale dello scacchiere di Massimiliano Alvini. Tre partite, quattro considerata quella in Coppia Italia contro il Monza, e la porta di Palmisani è ancora inviolata.

Nonostante i diversi squilli dei veneti, il giovane portiere ha neutralizzato diverse conclusioni dando prova di meritare la permanenza nella categoria. Alvini, a margine della gara, ha commentato così i due: “Merito a loro, ma devono migliorare e crescere tutti i giorni. Sono ciociari doc e mi aspetto ancora di più da loro”.

Massimiliano Alvini (Imago)
Massimiliano Alvini (Imago)

Largo ai giovani

L’allievo supera il maestro. Sì dice così, no? All’Euganeo, la formula prende concretezza: termina 0-1 in favore del Frosinone. Di fatto, Alvini dispone della rosa più giovane della Serie B, con una media di 23.4 anni; il Padova registra quella più longeva (27.7). Ma l’indice la dice lunga su quanto questa squadra stia crescendo mentalmente.

Oltre a Bracaglia e Palmisani, Alvini ha potuto contare sull’affidabilità di Cittadini e Calvini, rispettivamente 2002 e 2004, entrambi titolari. Nell’arco della gara hanno trovato spazio anche Raimondo (2004) e Kvernadze (2003). In un mondo in cui puntare sui giovani è un ancora un taboo, il Frosinone va controcorrente e si gode i suoi giovani.

A cura di Beatrice Zattarin