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Lutto nel mondo del calcio: è morto l’ex Genoa Sidio Corradi

Genoa, Corradi (screen YouTube Genoa CFC)

Il Genoa piange Sidio Corradi: lo storico ex attaccante rossoblù si è spento a 80 anni dopo una lunga malattia

Il mondo del calcio piange Sidio Corradi, storico attaccante del Genoa, con cui aveva un legame molto forte. L’ex giocatore rossoblù, infatti, aveva giocato 7 anni con la maglia del Grifone, per poi passarne oltre 40 da istruttore nel settore giovanile.

Corradi si è spento all’età di 80 anni dopo aver lottato a lungo contro una malattia. Poco più di un anno fa, l’ex attaccante del Genoa espresso il desiderio di avere un’ultima immagine sotto la Gradinata Nord, che l’aveva acclamato per diversi anni da giocatore.

Detto, fatto: prima della gara con il Cagliari, nella stagione 23/24, Corradi aveva scattato una foto con l’allora presidente Zangrillo e la maglia del Genoa con il suo nome, proprio sotto la Gradinata Nord.

Tra i diversi messaggi di cordoglio, c’è anche quello della bandiera rossoblù Domenico Criscito: “Ricordo qualsiasi momento trascorso insieme, mi hai fatto crescere come persona e come calciatore. Mi hai fatto capire fin da subito quanto fosse importante la maglia del Genoa. Riposa in pace grande Sidio ci mancherai tantissimo“.

Il messaggio del Genoa

Il Genoa ha salutato Corradi con un lungo messaggio sul proprio sito ufficiale: “Il Genoa CFC si stringe a tutti i famigliari nel ricordo di Sidio e nella riconoscenza a un uomo che ha dato tutto per i nostri colori. Ci sono giorni in cui tocca salutare i nostri eroi, farsi il segno della croce e pescare dal pozzo dei ricordi abbeverandosi alla fonte. “Il Genoa è la mia vita, il Genoa è il Genoa…”. Gli piaceva dirla così a Sidio, 7 anni con la maglia foderata a quarti, nel viaggio delle sonate andanti delle promozioni e di una retrocessione. Una quarantina di stagioni contando quelli da maestro nelle giovanili. Zazzera bionda da cavallo di razza e calzettoni alle caviglie, basette alla George Best, la maglia fuori dai pantaloncini e dagli schemi. Negli anni post ’68 Sidio fece innamorare i genoani. Quei colpi di fulmine che atterrano annunciati dalla magia di un lampo. Quando percorse la sopraelevata la prima volta, un pensiero frullò nella sua testa: “questa diventerà la mia città”. Così andò. Andò a firmare il contratto nella sede di Via XII Ottobre“.

Dalla piazzetta col pallone e gli stracci. Dalla lampara di papà, a Porto Ercole, quando uscivano in mare per portare a casa il pane. Al porto di un amore che i tifosi gli hanno dimostrato vita natural durante, nella legge non scritta che chi dà, riceve tanto quanto. Dietro a un palo della Nord, c’è in “Fame di Pallone”, conficcava l’amuleto di una faccia d’angelo e due ali. Ali per volare con i compagni che ora lo piangono e han fatto la storia di un Genoa d’altri tempi. Un Genoa forse povero, ma bello, su cui fluttuava come una litania il soffio, oggi come allora, di una passione non commentabile. Questione di Dna. La fibra delle tradizioni. “Il Genoa è il Genoa, dà emozioni particolari”. La tuta rossoblù una seconda pelle. Campione in disponibilità e non solo coi giovani che ronzavano intorno. ‘Pronto, Sidio, puoi andare a rappresentarci?’. ‘Dove e quando, io ci sarò’“.