AIA, Zappi: “Cambiare il protocollo? Siamo favorevoli, ma spetta all’IFAB”
Il presidente dell’AIA Antonio Zappi ritorna sugli episodi che hanno fatto discutere nel weekend di Serie A.
La 24esima giornata di Serie A si è conclusa con il posticipo tra Inter e Fiorentina terminato 2-1 in favore dei nerazzurri. Nel match, come in alcune delle partite di questo turno di campionato, non sono mancate le polemiche in relazione a episodi arbitrali.
A fronte di questa situazione è intervenuto il presidente dell’AIA Antonio Zappi, che ha tenuto una conferenza stampa dall’interno del Centro Tecnico di Coverciano per commentare le ultime vicende accadute, con un focus sulle ultime settimane.
Zappi ha iniziato parlando dell’episodio di Bastoni in Inter-Fiorentina: “Il VAR non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB. Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all’AIA”
Sull’episodio di Gatti in Como-Juventus aggiunge: “In un paese normale l’audio di Como-Juventus sarebbe apprezzato… Sentire che c’è un contraddittorio, dove più persone valutano la stessa azione con prospettive diverse. In un paese normale si direbbe che hanno dibattuto, che hanno pensato e che hanno fatto prevalere le regole. Il nostro mondo ha deciso di aprirsi così tanto ma dobbiamo migliorare, non può essere usata contro di noi”
Zappi: “Parlare dopo le partite? E’ il momento di aprirci al futuro”
Il presidente dell’AIA continua alludendo ad un regolamento che secondo lui non è chiaro per tutti: “Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un’informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole. Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano…Cerchiamo di stemperare i toni e rientrare nella comprensione, perché siamo tutti qui per lavorare al meglio”.
Sulla possibilità di parlare dopo le partite conclude: “E’ il momento di aprirci al futuro. Il calcio potrà un giorno, spero, consentire l’ascolto degli audio e la spiegazione in diretta. Ma qui è un problema di cultura sportiva. Nel rugby e in Carabao Cup in Inghilterra questa cosa esiste già. Immaginate cosa succederebbe se avessimo trasmesso le spiegazioni allo stadio cosa sarebbe successo… Io comunque sono convinto che si possa andare in questa direzione, ma non finché ogni volta che ci sarà una decisione controversa questi ragazzi della squadra arbitrale verranno messi alla gogna”.