Una titolarità ritrovata cinque mesi dopo: Juve, scocca l’ora di Vlahovic

Tudor prova la mossa a sorpresa in vista di Juventus-Inter: Dusan Vlahovic titolare cinque mesi dopo l’ultima volta
Cinque mesi, o forse suona ancor più forte contando i giorni: 143. 143 giorni dall’ultima volta che Dusan Vlahovic è partito titolare in una partita di Serie A. 143 giorni in cui è successo di tutto, a livello personale e non solo. 143 giorni che si azzerano oggi, nella partita più sentita della stagione per i tifosi bianconeri.
Igor Tudor è infatti pronto a sorprendere tutti in vista della sfida contro l’Inter, schierando titolare l’attaccante serbo. Una mossa inaspettata, ma che in fin dei conti può essere vista come l’opzione migliore se si considera il rendimento recente dell’ex Fiorentina.
2 gol nelle prime 2 gare di campionato – da subentrato -, a cui se ne è aggiunto un altro con la maglia della nazionale. Il nueve della Juve sta bene, soprattutto a livello mentale, e l’allenatore croato ha deciso di premiarlo concedendogli la titolarità in una partita fondamentale.
In sole due settimane è cambiato tutto: da potenziale partente visto il contratto in scadenza a titolare in una sfida fondamentale. I gol contro Parma e Genoa sono serviti, adesso in casa bianconera è tornata la fiducia nei suoi confronti.
Una titolarità attesa cinque mesi
Si parlava di “cinque mesi”, ed effettivamente a tanto risale l’ultima sfida da titolare giocata da Vlahovic in Serie A. Era il 23 aprile, e la Juve perdeva punti fondamentali in ottica Champions League in casa del Parma. La prestazione del serbo fu talmente negativa che uscì all’intervallo, e da quel momento Tudor non gli ha concesso più spazio dal primo minuto – complice anche l’ottimo momento di Kolo Muani – fino al Mondiale per Club.
Negli USA, arrivato di fatto già da separato in casa, è partito fuori nelle prime due partite e ha trovato poi spazio dal 1′ nella brutta sconfitta contro il Manchester City, in cui è riuscito comunque a segnare un gol. Contro il Real invece 90 minuti in panchina, e da quel momento è iniziata l’estate più turbolenta della sua carriera.

Un’estate turbolenta
Va via, anzi resta con il contratto in scadenza: un’alternanza continua, tra voci di corridoio e offerte concrete che non sono mai realmente arrivate. Ma una cosa non è mancata in questi mesi: la fiducia di Tudor e di tutta la Juventus. A differenza di quanto capitato in passato i bianconeri non hanno messo fuori rosa i giocatori cedibili, e il serbo ha avuto così la possibilità di mettersi in mostra sotto gli occhi di allenatore e dirigenza.
Allenamenti e amichevoli sempre al massimo, inizio di Serie A da bomber e uomo decisivo. Poi la chiusura del mercato e la permanenza ormai decisa, con meno minutaggio rispetto agli altri anni ma allo stesso tempo con meno responsabilità. Ed è questo che può fare la differenza a livello mentale: Vlahovic non è più il solo uomo a cui la Juve deve aggrapparsi nei momenti di difficoltà, e ciò può giovare a lui. Rientrato dalla nazionale con più voglia che mai Tudor ha deciso di premiarlo. Contro l’Inter tocca al 9, che va alla ricerca dell’ennesimo gol di questo inizio di campionato straordinario.