“Quel debutto contro Totti…”. Il Memorial Niccolò Galli compie 18 anni
Niccolò Galli non c'è più dal 2001. Il suo sorriso e il suo talento mancano a tutti, ma non sono diventati un miraggio. Solo un piacevole ricordo, forse un po' sbiadito ma vivo. Lo è grazie a papà Giovanni, alla mamma Anna e alle figlie Camilla e Carolina. Loro che non si sono mai arresi al dolore. Loro che, ormai da 18 anni, portano avanti la Fondazione in onore di Niccolò.
Un mix di calcio e solidarietà, un progetto che raggiunge la maggiore età. E, come di consuetudine, anche a questo giro andrà in scena il Memorial Niccolò Galli, una tre giorni di calcio (24, 25 e 26 maggio) in cui si sfideranno i migliori settori giovanili d'Italia. Da qui di talenti ne sono passati tanti, da Chiesa a Bernardeschi, da Zaniolo a Piccini: "In finale è arrivata anche la Roma di Cristian", ricorda con un sorriso Francesco Totti. C'è anche lui a ritirare il premio alla carriera: "Purtroppo sarei dovuto venire già negli anni precedenti, ma non ce l'ho mai fatta a causa dei vari impegni lavorativi – ha commentato dal palco il dirigente giallorosso – ma non appena si è creata l'occasione ne ho approfittato. Ed ora eccomi qui".
Strappa un sorriso il ricordo del debutto di Niccolò con la maglia del Bologna. Avvenne proprio contro la Roma di Totti. Era il primo ottobre del 2000, all'Olimpico Niccolò sfiora il gol di testa nei suoi 7' passati in campo. La stessa partita va in scena l'anno successivo, tre giorni dopo l'incidente in cui il ragazzo perde la vita. Totti è sempre stato vicino alla famiglia, perché ama fare del bene ma farlo in silenzio, senza i riflettori puntati addosso.
Da una bandiera come Totti ad un talento come Hamed Traorè. Classe 2000, un bambino in confronto. C'è anche lui fra gli invitati (premiato come giovane emergente) perché Giovanni lo conosce da tanto: "Lo avevo notato quando lavoravo alla Lucchese – ha svelato – portai lui e il fratello classe 2002 a fare un'amichevole con i ragazzi del '98. Erano nettamente più piccoli, ma presero in giro tutti. Purtroppo non li ho potuti tesserare per problemi di passaporti". Hamed ci rimase male per quella esclusione: "Perché quando vieni dall'Africa hai un sogno e in quel momento mi sentii rifiutato", racconta il centrocampista dell'Empoli. Che ieri sognava Ronaldinho e che ora gioca in Serie A e aspetta il fratello, nel frattempo trasferitosi all'Atalanta.
Premiati pure Carlo Pellegatti (Una voce per lo sport) e Ivan Zazzaroni (Giornalista dell'anno). Presenti le Nazionali amputati di Italia e Spagna. Dovevano esserci anche Antonio Cassano e Gianluca Mancini, che però sono stati fermati da imprevisti familiari (nel primo caso) e dalla tensione di una settimana che potrebbe portare al Champions (nel secondo). Non c'erano fisicamente, ma con il cuore. 18 anni di progetto, nessuna intenzione di fermarsi: "Prossimi passi? Consegneremo una vettura il 26 maggio per il trasporto di disabili ad una Misericordia della zona – ha spiegato Giovanni Galli – poi c'è la borsa di studia assegnata ad una studentessa di 17 anni. E ci sono tutti quei ragazzi che seguiamo per dargli una vita migliore". Insomma, Niccolò sarebbe orgoglioso. Eccome se lo sarebbe.