Tottenham, Dier perde le staffe e prova ad aggredire un tifoso
Da Cantona a Dier. In comune tra i due non c'è soltanto il nome, ma anche una dura reazione nei confronti dei tifosi. È successo ieri sera al Tottenham Stadium al termine della partita valida per gli ottavi di finale di Fa Cup tra gli Spurs ed il Norwich, quest'ultimo uscito vittorioso ai calci di rigore.
Al termine della lotteria dei rigori, con il portiere del Norwich Krul protagonista con due rigori parati, il Tottenham si stava dirigendo verso gli spogliatoi quando Dier ha cambiato direzione, scavalcando la recinzione e salendo in tribuna per un faccia a faccia con un tifoso. Il contatto è stato soltanto sfiorato grazie al pronto intervento degli steward, ma nei video che circola sul web si sente chiaramente Dier urlare "That's my brother".
Nelle ultime ore sono due le versioni circolate: da una parte si parla di insulti razziali nei confronti di Gedson Fernandes, colui che ha sbagliato l'ultimo tiro dagli undici metri, dall'altro lato di un confronto tra il tifoso ed il fratello piccolo di Dier.
Mourinho difende il giocatore
Quest'ultima è la versione sostenuta da Jose Mourinho nella conferenza stampa post partita dove ha condannato il gesto del centrocampista inglese: "Penso che quello che ha fatto Dier è qualcosa che un giocatore professionista non dovrebbe fare, ma in queste circostanze penso che chiunque di noi farebbe – spiega lo Special One – Perché quando qualcuno insulta te, la tua famiglia è presente e viene coinvolta con la persona che ti sta insultando, in questo caso il tuo fratello più piccolo, chiunque avrebbe agito così. Sono con il giocatore e lo capisco. Razzismo verso Gedson? Non lo so. So che la reazione di Eric era dovuta al fratello che sedeva in tribuna".
Mourinho ha anche detto che non sarebbe d'accordo in caso di punizione nei confronti di Dier, nonostante abbia sbagliato nel gesto. Un possibile epilogo diverso, quindi, rispetto al "kung-fu kick" di Cantona che gli costò otto mesi di squalifica e ventimila sterline di multa.