Tessiore: “Io positivo al coronavirus. Dai sintomi al risultato: ora penso già al futuro”
“Noi giovani non siamo immuni, forse non subiamo le conseguenze più gravi ma dobbiamo pensare alle persone più fragili”. Andrea Tessiore è un centrocampista della Vis Pesaro di proprietà della Sampdoria, ha appena 20 anni ed è uno dei primi calciatori professionisti in Italia ad essere risultato positivo al coronavirus.
Una scoperta che spiazza, arrivata dopo qualche giorno di febbre: “Martedì scorso sono entrato in contatto con una signora anziana, mia vicina di casa. Non stava bene e sono andato ad aiutarla un po’ – racconta Tessiore a Gianlucadimarzio.com – Due giorni dopo, giovedì, ho avuto i primi sintomi: mal di testa e febbre a 38. Poi raffreddore e mal di gola, tipici dell’influenza”.
"All'inizio non ci pensavo"
Niente di troppo preoccupante: “All’inizio non ho nemmeno pensato al coronavirus, sono rimasto a casa due giorni e non mi sono allenato”. Il campanello d’allarme è scattato dopo: “Ho saputo che la mia vicina di casa era risultata positiva al virus e ricoverata in terapia intensiva. Ho fatto due più due e lunedì mi sono sottoposto al tampone in ospedale”.
Giorni d’angoscia, seguiti dal risultato: “Mi ha chiamato la dottoressa dell’ospedale e mi ha informato che ero positivo”. Paradossalmente un annuncio che ha stemperato l’ansia: “Ero più preoccupato quando ho saputo che la signora stava male. Lì ho pensato di averlo anche io: il limbo d’incertezza è stato il momento più difficile”.
Ora Andrea Tessiore sta meglio, è a casa da solo e i sintomi quasi spariti: “Ho solo mal di gola e un po’ di stanchezza”. L’ospedale al momento lo ha chiamato una sola volta ma le indicazioni sono state chiare: “Mi hanno detto ovviamente di restare a casa per qualsiasi ragione e mi hanno consigliato la vitamina C, che mi hanno detto far bene anche in via precauzionale”.
A portargli la spesa ci pensa il supermercato sotto casa, la famiglia invece è lontana, a Pietra Ligure, 500 chilometri di distanza: “All’inizio erano preoccupati, soprattutto i nonni. I miei genitori mi hanno detto di stare tranquillo e di rimanere a casa, sono più dispiaciuti per non potermi essere d’aiuto”. Col papà però c’è un appuntamento fisso online: “Mi fa delle lezioni di pianoforte, lui è musicista. Ho sempre avuto la passione, ma finora non avevamo mai avuto tempo di approfondire”.
"Sogno la Sampdoria"
Col calcio messo da parte per un po’ il tempo per altri hobby Andrea l’ha trovato, anche se con i compagni della Vis Pesaro c’è un contatto a distanza continuo: “Quando ho scoperto di essere positivo li ho avvisati sul gruppo Whatsapp e si sono messi in auto quarantena anche loro. Non hanno fatto i tamponi perché il sistema è intasato e li sottopongono solo a chi ha problemi".
Il pensiero di Andrea è già al futuro, dove si respira normalità: "Questo è il secondo anno alla Vis Pesaro e mi sono sempre trovato bene. Il mio sogno è quello di tornare alla Samp, dove ho fatto tutta la trafila a partire dai Pulcini”. Aria di casa, mai così distante, presto ancora sua: “Quando finirà questo casino”.