Tebas contro la decisione del CSD: “Da LaLiga continueremo a difendere le nostre competenze”

Le dichiarazioni del presidente de LaLiga, Javier Tebas, sulla decisione del CSD sul tesseramento di Dani Olmo e Pau Victor.
In Spagna, il presidente de LaLiga rompe il silenzio sul caso del tesseramento del Barcellona di Dani Olmo e Victor Pau. Javier Tebas ha infatti comunicato la sua disapprovazione sulla decisione del CSD con un comunicato sui suoi profili social ufficiali.
“Dopo diverse ore di analisi serena della risoluzione del CSD, desidero esprimere il mio totale disaccordo con il criterio adottato nel caso delle licenze del FC Barcelona. La decisione di annullare l’accordo del comitato di sorveglianza mi sembra giuridicamente sproporzionata ed eccessivamente formalistica. E lo dico da giurista“, ha esordito il presidente.
Continua poi: “LaLiga ha negato il visto preventivo tramite LaLiga Manager, in conformità con le procedure automatizzate da molte stagioni e ufficialmente riconosciuto dal CSD stesso. Tale decisione è stata presa dall’organo competente, (Competitions Management through Laliga Manager) ed è una decisione che non è stata impugnata da nessuno ed è ancora pienamente valida a mio avviso“.
Aggiunge: “Nonostante ciò, il CSD decide di annullare un accordo successivo di una Commissione che si è limitata a verificare tale realtà precedente, come se fosse stata lei a prendere la decisione originaria. Questo non è solo scorretto: sta forzando la letteralità di una frase (“accetta di non concedere”) per farne il centro di una nullità per “manifesta incompetenza“.

Le parole di Tebas contro il CSD
Tebas prosegue parlando della decisione del CSD. “Siamo di fronte a un chiaro caso di formalismo estremo, dove si ignora l’essenziale e si esagera una formulazione per giustificare un intervento che, onestamente, sembra più politico che giuridico“.
Infine conclude: “E non si tratta solo di una risoluzione specifica. Si tratta di difendere la coerenza del sistema, il rispetto delle procedure tecniche e la certezza del diritto. Da LaLiga continueremo a difendere le nostre competenze e i nostri processi, non per orgoglio istituzionale, ma per responsabilità nei confronti dello sport professionistico spagnolo“.