Come funzionano le sponsorizzazioni dei proprietari di club?
Una domanda comune, legata a doppio filo con l’universo del Fair Play Finanziario: esiste una soglia massima di immissione di liquidità (in termini di sponsorizzazioni) per i proprietari dei club? Scopriamolo
Non sempre il proprietario di un club europeo può effettuare copiose immissioni di denaro contante in termini di sponsorizzazione. Anzi, quasi mai, o per lo meno può farlo entro determinate soglie di spesa definite dalla UEFA. Una soglia definita "fair value", un valore consono. Questa è la regola che riguarda le sponsorizzazioni, la definizione di valore congruo dipende dai casi specifici che la Commissione incaricata della UEFA va a esaminare e valutare.
Come scrive la UEFA sul proprio sito ufficiale: "Se il proprietario di un club inietta liquidità nelle casse del club stesso scegliendo come sponsor un'azienda a cui è collegato, gli organi competenti UEFA indagheranno e, se necessario, adegueranno i risultati della valutazione di bilancio in base alle entrate per sponsorizzazioni, scegliendo un livello appropriato ('valore equo') a seconda dei prezzi di mercato. Sotto i regolamenti aggiornati, qualsiasi entità che, da sola o con altre che sono legate allo stesso proprietario o governo, rappresenti oltre il 30% dei ricavi totali del club è automaticamente considerato un partner".
CHE COSA SIGNIFICA E GLI ESEMPI PRATICI
Tutta questa definizione per chiarire che spesso non dipende direttamente dai proprietari dei club il valore della sponsorizzazione proveniente da una controllata. Caso pratico: gli sponsor di maglia. Prendendo in esame i primi sei top club europei per introiti dagli sponsor di maglia e la top cinque italiana, si può notare (a parte il divario), come siano solo quattro su undici i club che hanno sulla maglia il nome di un'azienda collegata al proprietario (e nel caso di PSG-A.L.L., solo il 10%).
Emerge, però, che un club come la Juventus avesse (fino al 24/10/2019) un importo più basso rispetto ai competitors esteri. In questo caso, il rinnovo dell'accordo con Jeep (Holding Exor) a cifre più alte non è stato un problema: non si è infatti considerato solo ed esclusivamente la soglia del 30% del fatturato, ma anche il "fair value" in rapporto ai valori delle sponorizzazioni dei principali competitors e del peso specifico di queste sponsorizzazioni.
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