Perché si gioca Spagna-Brasile: razzismo contro Vinicius e l’episodio di Valencia
Stasera al Bernabeu andrà in scena Spagna-Brasile: partita dal fascino storico, ma perché si gioca?
La sfida tra Spagna e Brasile ha sempre un fascino storico. Stasera alle 21:30 le due nazionali scenderanno in campo al Bernabeu . La squadra di de la Fuente deve prepararsi per gli Europei, mentre quella di Dorival Junior per la Copa America di quest’estate. Ma perchè si gioca veramente questa partita?
Caso Vinicius: cosa successe a Valencia
Tutto nasce dall’episodio del maggio del 2023. Il Real Madrid gioca a Valencia e Vinicius viene bersagliato dai tifosi avversari per tutta la partita. Al 70esimo la prima interruzione: un pallone lanciato dagli spalti ha colpito quello che portava Vinicius mentre affrontava Foulquier . La palla esce e l’arbitro fischia un calcio di rinvio. Ma deve rettificare dopo essere stato chiamato dall’auricolare del VAR. In quell’occasione Vinicius fa interrompere la partita, si avvicina agli spalti e inizia a indicare i due tifosi che stavano urlando verso di lui insulti razzisti. “Se non la smettono, io non gioco più”, così ha detto il brasiliano. Il giocatore del Real Madrid ha subito riferito al direttore di gara De Burgos Bengoetxea prima di andare a parlare con il delegato della Liga sul campo in modo che potessero trasmettere il messaggio dagli altoparlanti contro gli insulti razzisti.
Un caso che ha rischiato di diventare anche una crisi diplomatica tra Brasile e Spagna. Il Ministro della Giustizia brasiliano Flavio Dino, aveva annunciato di star valutando l’adozione del principio di extraterritorialità a seguito dagli attacchi razzisti ai danni di Vinicius. Il principio di extraterritorialità è uno strumento del codice penale da usare in caso di reato contro i brasiliani fuori dal territorio di competenza. La situazione è poi rientrata e l’amichevole tra Spagna e Brasile si gioca proprio per ristabilire cordialità tra i due Paesi e per combattere il razzismo insieme a Vinicius.
Se il caso diplomatico è rientrato, gli insulti razzisti sono tutt’altro che vicini dallo scomparire. Prendendo in esame solo i casi che hanno riguardato Vinicius, si parte dall’hashtag BailaVini, impazzito sui social nel 2022 dopo la solita esultanza ballerina del brasiliano. “Se vuoi ballare la samba vai al Sambodromo in Brasile. Qui devi rispettare i tuoi colleghi e smettere di fare la scimmia“: così si era espresso in tv Pedro Bravo, già presidente dell’associazione spagnola dei procuratori. Poi nel gennaio del 2023 a Madrid è stato esposto dai tifosi dell’Atletico un manichino con la faccia di Vinicius impiccato. Passando poi per l’episodio di Valencia fino alla bambina insultata dai tifosi dell’Atletico perchè indossava la maglia del brasiliano. La triste lista si conclude con l’episodio di Siviglia, dove persino un bambino ha urlato insulti razzisti a Vinicius.