‘Fast and Furious’ Aliperta, ecco il gol più veloce del calcio italiano | VIDEO
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"Ma c'agg fatt". Mani nei capelli, applausi. Ecco il gol più veloce del calcio italiano, uno dei più rapidi del calcio mondiale. Pronti, via, rete! In meno di quattro secondi. L'autore è Domenico Aliperta, fantasista classe 1990 della Turris, club capolista del girone G di Serie D. "E' stata un'associazione di idee, da una parte guardavo la posizione del portiere e dall'altra i miei compagni che attendevano palla', racconta Aliperta a gianlucadimarzio.com, "A quel punto ho deciso di tirare e mi è andata bene". La partita è Turris – Artena (terminata 3-2) ed i padroni di casa sono condannati a vincere per consolidare il primo posto. Calcio d'inizio, Aliperta alza lo sguardo e pesca una parabola tanto perfetta quanto imprendibile che fa impazzire il 'Liguori'. Ci aveva impiegato sette secondi l'attaccante del Southampton Shane Long per decretare il record in Premier League, otto secondi Paolo Poggi, in Italia, nel 2001, in un Fiorentina – Piacenza.
'NESSUNO SAPEVA CHE CI AVREI PROVATO'
Domenico Aliperta è un calciatore che fa di fantasia e imprevedibilità il suo marchio di fabbrica: "Nel sottopassaggio ho visto il portiere avversario che era enorme, ho pensato tra me e me che gli avrei segnato solo con una prodezza" ci rivela sorridendo: "Neppure i miei compagni sapevano che ci avrei provato, attendevano il solito schema su calcio d'inizio". Un gol del genere non si dimentica facilmente. Un tiro da 55 metri. Come Nicola Sansone in un ormai famoso Villareal – Real Sociedad. Poi aggiunge: "In effetti sono impazzito di gioia, neanche ci credevo. Non ci avevo mai provato sinceramente. Mi dicono sia il gol più veloce mai segnato in Italia".
'IL GOL DEL RISCATTO'
"Mi stanno scrivendo e telefonando in tanti, quando sei costretto a vincere è una liberazione fare gol dopo appena quattro secondi". Una rete che rappresenta una consacrazione per Aliperta: "Ho una grande voglia di riscatto, l'avventura alla Turris non era iniziata benissimo lo scorso anno, tant'è che stavo per andare via, destinazione Taranto, dove avrei ritrovato il mio ex allenatore Panarelli. Oggi son contento di essere rimasto, voglio vincere il campionato e tornare nei professionisti".
'LA SPARIZIONE DELLA MADONNA'
"Ho perso tanti treni nella mia carriera" rivela Domenico, "in particolare quando giocavo in C1 col Gela, ci fu quella che io chiamo la 'sparizione della madonna'. Il club fu radiato e la Lega cambiò la regola degli under. In pratica persi tutte le mie certezze. E così rimasi fermo per sei mesi prima di ripartire dalla Serie D".
TECNICA E FANTASIA AL SERVIZIO DELLA TURRIS
Ma il gol-lampo segnato contro l'Artena può rappresentare una svolta. "Questo è stato un gol particolare, non so se ci riproverò mai". Ma chi è il punto di riferimento di Aliperta? "Il mio idolo è sempre stato Roberto Baggio fin da bambino. Sono cresciuto col suo mito. Ma come dico sempre ai miei compagni 'la tecnica non è la moglie del tecnico, nel senso che non ci si può considerare campioni solo perchè si seguono i grandi calciatori'. Anche se, dopo un gol cosi, è lecito sognare.
A cura di Fabrizio Caianiello
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