Salernitana, Valentini e Breda si presentano: “Bisogna far tornare l’entusiasmo”
La conferenza stampa di presentazione di Marco Valentini e Roberto Breda
Dopo l’esonero di Gianluca Petrachi e Stefano Colantuono, la Salernitana riparte da Marco Valentini e Roberto Breda.
I granata occupano, al momento, la diciottesima posizione in classifica, a tre punti dalla zona salvezza.
Valentini e Breda, le cui ultime esperienze risalgono ai tempi di Ascoli e Ternana nel 2023, avevano già lavorato assieme per cinque mesi proprio ad Ascoli.
Ecco le loro prime dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione.
Salernitana, le parole di Marco Valentini
Queste le prime parole del nuovo direttore sportivo: “Con la proprietà si è creata subito empatia e ci ho messo un secondo a decidere. Breda è un uomo che conosco e che abbiamo scelto perché il tempo è prezioso e abbiamo già lavorato assieme, ma il passato non conta, conta il presente. Dobbiamo spingere forte insieme: vogliamo una squadra che abbia una mentalità forte. In B non si gioca con le figurine, ma si pedala prima negli allenamenti e poi in partita. Vogliamo una squadra assatanata. Sono stato cinque mesi in simbiosi con Breda ad Ascoli, e ho fatto solo il suo nome nelle mie interlocuzioni con la proprietà. Loro già lo stavano seguendo e opzionando, è stato dunque naturale e semplice imboccare questa strada”.
Marco Valentini ha poi proseguito: “Mercato? Se la Salernitana ha 18 punti c’è un problema strutturale che abbiamo valutato. Non mi è stato dato nessun diktat su acquisti e cessioni. Bisogna intervenire in attacco, non ho mai visto una squadra fare bene senza attaccanti che fanno gol. Ho un budget importante, ma non voglio parlare di cifre. Lavoreremo a tappeto già da oggi pomeriggio”.
Salernitana, le parole di Breda
La parola è poi passata al nuovo allenatore della Salernitana: “Qui a Salerno non sono stato solo capitano, ma anche allenatore. Ne vedemmo di tutti i colori, era l’anno di Cala e del fallimento. Non mi hanno scelto per la mia storia ma per la mia professionalità, ed è proprio quello che volevo. Avrei potuto fare pressione per tornare vista la mia storia a Salerno, ma non l’ho mai fatto. Volevo essere scelto. Io e Valentini abbiamo insieme ad Ascoli dormendo nello stesso albergo e mangiando insieme tutti i giorni. Abbiamo un rapporto simbiotico. La mia etichetta, ora, è quella di allenatore bravo a subentrare. Il mio obiettivo è crearmi un’etichetta diversa, ma devo meritarmela. Guardo avanti, perché non si vive di ricordi e di rendita. Il mio legame con Salerno va riconsolidato con i fatti”.
Sulla Salernitana che verrà: “L’obiettivo è quello di dominare il gioco anche nella fase di non possesso. Non ho vincoli tattici. Ho delle idee, ma tutto dipende da quello che vedrò sul campo. Lo scorso anno giocavamo con tanti 2004 tra cui Amatucci e giocavano tutti perché sapevano cosa fare. Tattica? Abbiamo vari esterni che possono essere codificati in vario modo. La difesa a tre ti dà più duttilita sia in fase difensiva che offensiva, permettendoti di essere aperto a più idee nel corso della partita. A Terni siamo retrocessi per un soffio con un budget di 100mila euro, ma qui è diverso. C’è tutto per poter fare bene”.