Sala: “Se la cessione di San Siro fallisce, San Donato è ancora lì pronto”

Le dichiarazioni del Sindaco di Milano Giuseppe Sala su San Siro e non solo
Procede senza un esito definitivo la questione legata all’acquisto di San Siro da parte di Inter e Milan e i relativi progetti futuri di ristrutturazione o rifacimento.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è intervenuto nuovamente sulla questione a margine della cerimonia alla scuola Damino Chiesa di Via Antonini.
Queste le dichiarazioni del primo cittadino milanese: “Se la cessione di San Siro non andasse avanti, San Donato è ancora lì pronto. Nei giorni scorsi il Milan ha annunciato che troverà una soluzione per San Donato. Probabilmente il progetto è quello di portarci il centro della giovanili“.
Poi, però, anche una mediazione e una speranza: “Il Milan ha messo anche una cifra significativa e quindi di questo bisogna tenerne conto. Io non credo che per i milanesi, per Milano, per i tifosi sia un bene andare a San Donato. L’obiettivo per la cessione di aree e stadio è comunque sempre quello di chiudere entro l’estate“.
Questione San Siro, le dichiarazioni di Marotta
Recentemente anche il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta si era espresso a riguardo, sottolineando ulteriormente il problema stadi riscontrabile in Italia. Ecco le sue dichiarazioni: “Lo scetticismo nasce dal panorama italiano, negli ultimi anni in Europa sono stati costruiti 153 stadi: due in Italia. Questo la dice sull’iter burocratico italiano, molto difficile. Noi, sia Milan sia Inter, abbiamo presentato una proposta di acquisto 15 giorni fa: il giorno dopo ci è stato fatto presente che la Procura della Repubblica si era giustamente attivata“.

“Inoltre c’è la soprintendenza, che tutela il panorama italiano ma impatta in termini di velocità. Sono situazioni che allontanano dall’investimento vero e proprio. Inter e Milan sono pronte, nonostante in Italia siamo l’unica nazione che non ha aiuti dallo stadio. Abbiamo manifestazioni positive in tal senso, però sono scettico sull’iter: ci sono tempi da rispettare, che devono essere veloci perché gli investitori non possono aspettare più di tanto. Lo scetticismo nasce da questo”.