Chi è Pau Lopez, il portiere più costoso della storia della Roma
Vulcanico, carismatico e con un’indole che lo porta a vivere con passione i derby. Così viene descritto Pau Lopez, il nuovo acquisto per la porta della Roma. Nelle sue vene scorre sangue spagnolo, caliente come il modo di interpretare la partita. Gli ingredienti giusti per Petrachi quelli che ieri nella sua conferenza stampa di presentazione aveva elencato per far parte della sua squadra: “Gente che viene con la pancia piena o solo per pensare al dio denaro non fa parte delle mie scelte. Scelgo prima gli uomini, poi i calciatori”.
Un investimento importante quello della Roma che pagherà il portiere spagnolo del Betis Siviglia 23,5 milioni di euro. Sarà il portiere più costoso della storia della Roma. Eppure se si fa un giro nel mondo virtuale, quello dei social, tanti tifosi del Betis hanno riempito l’hashtag #PauLopez di lamentele. Un prezzo ritenuto troppo basso per un portiere così carismatico e decisivo all’interno di una partita, anche quando il pallone è lontano. Lui che il pallone lontano lo calcia e anche con precisione.
I numeri di Pau Lopez
I numeri grezzi dicono che ha subito 49 gol in 35 partite in questa stagione. Da lontano sembrerebbe non coincidere la valutazione con il risultato finale. In realtà il portiere spagnolo non ha preso più gol di quanti ne avrebbe dovuti prendere, il Betis infatti lo scorso anno ha avuto un valore di expected goals (la misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in goal) pari a 46,37. Inoltre il portiere spagnolo ha realizzato una media di 2,6 parate a partita, totalizzando 46 clean sheet su 155 partite in carriera, quasi il 30%.
Non è stato solo questo a far impennare il prezzo del classe ’94 spagnolo. Importante ormai nel ruolo dei portieri è saper giocare bene anche con i piedi. Nel corso dell’ultima stagione Pau Lopez ha realizzato 32,5 passaggi di media a partita, ovvero il secondo in tutta la Liga, il migliore per passaggi corti invece con 20,9 a partita, riuscendoci il 79% delle volte. Migliore anche nei passaggi lunghi, non solo all’interno della sua area (ma come si vede nell’immagine), anche da vero e proprio regista difensivo, quasi da centrocampista abbassato.
Caratteristiche fisiche e carriera
Nato il 13 dicembre 1994 a Girona, è alto 1,89 metri, per 77 chili. Ha iniziato la sua carriera nell’Espanyol, diventando titolare all’età di soli 19 anni. Poi Pochettino lo ha voluto al Tottenham, non riuscendo però a ritagliarsi lo spazio necessario in Premier League. Nel 2017 il ritorno all’Espanyol, fino all’anno successivo quando arrivato a scadenza di contratto si è liberato, scegliendo il Betis come destinazione finale. Grazie alla squadra di Siviglia ha conquistato la Nazionale con la quale ha debuttato il 18 novembre scorso contro la Bosnia Herzegovina. Prima di lui solamente Pepin era riuscito a conquistare la Nazionale spagnola, giocando con la maglia biancoverde. Vulcanico e protagonista nei derby si diceva. Come è successo nella scorsa stagione, quando i tifosi del Siviglia gli diedero del provocatore perché generò l’espulsione (successivamente rimossa dalla federazione) di Roque Mesa, decisiva per la vittoria finale del suo Betis.
Dicono di lui
L’allora preparatore dei portieri dell’Espanyol disse che quello che lo colpì di Pau Lopez era la tranquillità dello stare in porta. Luis Enrique invece, ex allenatore della Roma, che lo ha convocato con la nazionale spagnola disse che ha una forte personalità, ha gioventù e potenziale per crescere ancora.
Sarà dunque il portiere spagnolo a difendere la porta giallorossa nella prossima stagione. Una scelta estrema di Petrachi, che non ha optato un portiere italiano, ma un identikit preciso e opposto a quello di Robin Olsen arrivato a Roma solamente un anno fa. Un portiere vulcanico e dominante nella partita. Preciso con i piedi e sicuro nelle uscite. Le caratteristiche che lo renderanno uno dei portieri più costosi nella prossima Serie A. Il portiere ideale per iniziare il gioco di Fonseca.