Il designatore Rocchi: “Gli arbitri sono a favore della tecnologia”
Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha parlato dell’utilizzo della tecnologia nel calcio dal palco del Social Football Summit
“Gli arbitri sono più che a favore della tecnologia”. Così Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi, direttamente dal palco del Social Football Summit, a Roma.
Rocchi ha aggiunto: “Il Referee è un riferimento, nel bene o nel male. Spesso l’arbitro è indicato come qualcuno che toglie qualcosa, la realtà è che deve fare applicare le regole ed essere un punto di riferimento per le decisioni da prendere. Diciamo sempre ai ragazzi che devono pensare ad uscire dalla partita e sapere che il risultato finale è quello giusto per quanto successo”.
Rocchi: “La tecnologia ha cambiato tutto, per me è stata un sollievo”
Approfondito il ragionamento sul capitolo tecnologia: “Ha cambiato tutto. Io ho arbitrato 14 anni senza tecnologia e 3 con. Ho vissuto tutta la mia carriera con un solo obiettivo: non sbagliare nei 90 minuti più recupero. E non potete capire che sollievo quando abbiamo scoperto la tecnologia. Chi dice che gli arbitri non la vogliono non ha capito niente”.
Rocchi su Serra: “I giocatori gli unici a capire il momento”
Rocchi si è soffermato anche sul famoso fischio di Serra contro il Milan: “Gli unici a capire il momento sono stati i giocatori stessi. Ai miei tempi se arbitravi bene avevi 300 messaggi, se andavi male 2: capivi da quello come era andata la tua partita”.
Rocchi: “Quando un arbitro viene chiamato al VAR sta male dentro”
In chiusura il VAR e un aneddoto sul derby: “Vi garantisco che quando un arbitro viene chiamato a rivedere un errore sta male dentro. Abbiamo due tipologie di VAR in Italia, tutte gestite a Lissone. Come funziona? Abbiamo immagini in tempo reale e uno schermo con 3 secondi di ritardo per rivedere gli episodi subito”.
Rocchi: “Capì in un Roma-Lazio che la tecnologia aiuta gli arbitri”
“Vi racconto un derby Roma–Lazio con un tocco di mano di Manolas: io non ho visto nulla ma ho intuito che c’era qualcosa. Quando Irrati, che era al VAR, mi ha detto che c’era il tocco di mano io non sono stato per niente contento, sono uscito dalla partita arrabbiato con me stesso perché dovevo fare meglio. Poi però tutti mi hanno fatto i complimenti e nessuno ha fatto polemica dandomi anche voti alti, lì ho capito quanto la tecnologia possa aiutare gli arbitri” ha concluso Rocchi.