Il padre di Retegui: “Mateo è onorato dalla chiamata di Mancini. Gli piacciono Haaland e Ibra”
Gli inizi, i suoi idoli e la chiamata di Mancini: le parole del padre di Mateo Retegui
Roberto Mancini ha sorpreso ancora una volta e nelle prossime convocazioni dell’Italia potrebbe apparire il nome di Mateo Retegui, argentino con passaporto italiano. A proposito di questo e non solo ha parlato a La Gazzetta dello Sport il padre del giovane attaccante classe ’99.
L’intervista del padre di Retegui
Il padre del giovane attaccante ha subito spiegato il motivo del passaporto italiano: “Mateo lo ha perché il nonno Angelo venne in Argentina ed era di Canicattì, in Sicilia”. Poi ha spiegato perché al momento non parla suo figlio Mateo: “Lui è molto emozionato ed è onorato di essere stato chiamato dai Campioni d’Europa, sempre se il C.T Mancini lo conferemerà”.
E sul sogno che ha il giovane Mateo ha detto: “Sicuramente giocare in Europa è il suo sogno: lo hanno già cercato diversi club, ma ora è al Tigre e deve tanto a quel club. Inoltre è ancora di proprietà del Boca Juniors con la possibilità di acquisto del 50% da parte del Tigre”.
Sul passato di Mateo ha poi raccontato un retroscena particolare: “Prima, fino ai 14 anni, giocava davanti alla difesa. Essendo poi che praticava anche l’hockey su ghiaccio ed era fortissimo, ha lasciato. Mentre praticava entrambi gli sport a 15 anni, però, uno scout del Boca lo ha convinto a tornare a giocare a calcio”.
Infine ha parlato degli idoli di Mateo e di una chiamata dell’Argentina quand’era nelle giovanili: “Prima gli piacevano attaccanti possenti e tecnici come lui: Vieri, Batistuta e Van Basten. Ora gli piacciono Ibra e Haaland. Nazionale Argentina? Lo ha chiamato solo una volta l’under 19 nel 2018 e basta”.