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Navas, nostalgia Ronaldo: “Non si copre il sole con un dito”

Il Real non riesce a segnare da tre partire e Keylor Navas non ce l’ha fatta a trattenersi dopo la sconfitta di ieri con il CSKA: “Bisogna lottare. Ronaldo? Fa parte del passato”

E’ tornato dalla Russia con le ossa rotte il Real. Merito del CSKA di Goncharenko, che ieri sera ha battuto i campioni in carica regalandosi la vetta del gruppo. I Blancos non perdevano la seconda partita del girone da una vita, da 20 anni. Dal 2001, quando un’altra squadra russa – la Lokomotiv – riuscì a ripetere l’impresa. Dai tre gol alla Roma agli zero di ieri. Dalle 10 reti messe a segno nelle prime tre giornate della Liga alle difficoltà delle ultime tre partite. Dove il Real, strano a dirsi, non ha mai segnato. Siviglia, Atletico Madrid e CSKA, appunto. Casella delle reti fatte segnata da uno zero grande come una casa.

Impensabile da queste parti. Più dei punti o delle sconfitte, è forse questo l’aspetto che da’ più fastidio ai tifosi. Tante le cause: da un Benzema che si è spento e che non segna dal primo settembre, ad un Bale costretto all’infermeria. Da un Isco infortunato e da un Asensio che fatica a fare il definitivo salto di qualità ad un Mariano che va un po’ ad intermittenza. Ha scelto il numero sette il grande acquisto estivo di Florentino Perez. Per ora solo un gol in stagione, non proprio la stessa media del suo predecessore.

Già, Crisitiano Ronaldo. Sui social a rimpiangerlo sono davvero in tanti: “Cristiano oggi ti avrebbe fatto vincere” Scrive qualcuno. Ma a sentirne la mancanza è anche lo spogliatoio del Real. Non solo Marcelo, che più volte ha ribadito quanto fosse stata dolorosa la partenza del portoghese. Ma anche Keylor Navas, che ieri non ce l’ha fatta a trattenersi dopo la sconfitta con il CSKA: “Cristiano ha fatto molto a Madrid e non si copre il sole con un dito. Ha segnato moltissimi gol con il Real, ma ora è il passato. E non si può vivere di passato. Gli auguriamo il meglio, ma il nostro pensiero deve andare a noi. E per vincere le partite bisogna lottare“. Come Ronaldo, appunto. Ma a goderselo, adesso, sono Allegri e la Juventus.