Cinque anni dopo è di nuovo PSG-Atalanta: come sono cambiate le due squadre?
Sarà di nuovo PSG-Atalanta: l’ultima volta nel 2020 su campo neutro durante l’emergenza Covid-19.
Non è strano che un quarto di finale di Champions League venga disputato a soli tre giorni da Ferragosto? Purtroppo è successo, ma non c’erano alternative. L’unico precedente nella storia tra PSG e Atalanta risale proprio al 2020, nel pieno della prima estate di emergenza Covid. Si giocava al da Luz, a porte chiuse, nella casa del Benfica.
Ma andiamo con ordine perché non fu un percorso facile per i ragazzi di Gasperini, soprattutto nella fase a gironi dove l’Atalanta subì tre pesanti sconfitte contro Dinamo Zagabria, Manchester City e Shakhtar Donetsk. Quando sembrava tutto compromesso, la Dea riuscì a strappare una qualificazione quasi del tutto impossibile vincendo 3-0 contro lo Shakhtar. Una gara che ancora oggi nella testa dei tifosi è rimasta indelebile grazie alle perle di Castagne, Pasalic e Gosens.
L’Atalanta aveva tutto il diritto di sognare dopo aver eliminato il Valencia agli ottavi di finale, in una gara che segnò anche drammaticamente la storia della città di Bergamo per via dello scoppio della pandemia. Dopo la sospensione della Champions, fu adottato un cambio temporaneo del format a competizione in corso. Il 17 giugno 2020, l‘UEFA trasformò infatti la fase a eliminazione diretta dai quarti di finale in poi in una Final Eight, con partite da disputare in un unico turno in campo neutro dal 12 al 23 agosto. L’urna di Nyon riservò all’Atalanta il Paris Saint-Germain di Thomas Tuchel, ma soprattutto di Neymar e Mbappé.
Paura? Nessuna, anche perché Gasperini è un allenatore che a prescindere dall’avversario cerca sempre di mettere in campo la miglior proposta di gioco possibile. Da una parte il classico 3-4-1-2 con Papu Gomez e Pasalic a sostegno di Zapata, dall’altra l’imbarazzo della scelta, con Mbappé che però parte dalla panchina. Dal sogno alla beffa nel giro di 3’. Atalanta avanti 1-0 fino al 90’, poi la rimonta del PSG dopo il 90’, con il pari di Marquinhos allo scadere che vanifica il vantaggio di Pasalic. A una manciata di minuti dall’inizio dei supplementari, arriva la rete di Choupo-Moting al 93’ che mette la parola fine alla favola della Dea, che si interrompe ai quarti di finale di Champions, traguardo comunque storico.

PSG e Atalanta, quanti cambiamenti nel giro di pochi anni
PSG e Atalanta in questi cinque anni hanno registrato una crescita importante sotto ogni punto di vista. Partiamo dall’aspetto tecnico-tattico: Gasperini a Bergamo ha continuato a lasciare il segno, nonostante le numerose cessioni illustri in giro per Italia e Europa. Due finali di Coppa Italia e un’Europa League in bacheca con il successo per 3-0 sul Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Con Juric, adesso, l’idea di proseguire il prezioso lavoro svolto da Gasp in questi anni.
In territorio parigino i cambiamenti sono stanti tanti e radicali. Con l’arrivo di Luis Campos, la mentalità è cambiata. La proprietà resta ancora oggi tra le più potenti al mondo a livello economico, ma ha deciso di investire il proprio budget in modo diverso. Basta figurine e più spazio a scouting e vivaio. Più potere a Campos, uno dei principali protagonisti della costruzione del Monaco che ha raggiunto circa 300 milioni di plusvalenze. Risultati? L’ossessione Champions per il PSG è terminata ed è diventato campione d’Europa grazie alle idee e a giovani di talento come Doué e Joao Neves.
Cinque anni dopo, è cambiato il mondo: non solo le panchine, ma anche il format della Champions, con questo PSG-Atalanta che apre la League Phase delle due squadre. Si affrontano i campioni d’Europa in carica e una squadra che dopo 9 anni ha affidato il suo progetto tecnico a un “alunno” di Gasp. Lo spettacolo, anche stavolta, è assicurato.
A cura di Gerardo Guariglia