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Il ritorno da ex di Mourinho accende O Clássico: Porto-Benfica rivali più che mai

José Mourinho sulla panchina del Benfica (Imago)
José Mourinho sulla panchina del Benfica (Imago)

Torna una delle rivalità più importanti d’Europa: in campo Porto-Benfica con il grande ex José Mourinho osservato speciale

C’è sempre moltissimo in palio quando due squadre divise da una forte rivalità si sfidano, specialmente se sono due club abituati a competere sempre per vincere i principali trofei del loro Paese. Porto e Benfica hanno certamente queste caratteristiche e si affrontano nell’ottavo turno del campionato portoghese, con la formazione di Lisbona che insegue in classifica distante quattro punti.

Sarà una sfida molto accesa anche tra i due allenatori visto che il Porto ha iniziato un nuovo ciclo targato Francesco Farioli mentre il Benfica da poche settimane ha annunciato il ritorno in Portogallo di José Mourinho. A distanza di 21 anni da quel magico 2004 che lo aveva reso noto a tutto il mondo grazie alla sua impresa in Champions League, l’ex Inter e Roma torna da rivale nello stadio del Porto.

Alla vigilia di questo 121° O Clássico è stato lo stesso Farioli a commentare in conferenza stampa l’attesissimo ritorno dello Special One con queste parole: “Quando Mourinho era al Porto è stato un grande momento per lui e per il club. Lui è una leggenda del calcio portoghese e anche europeo. Per me e per molti allenatori è una grande fonte d’ispirazione”.

Nonostante la rivalità molto sentita, Mourinho è già l’undicesimo allenatore diverso che si siede su entrambe le panchine dei due club portoghesi più vincenti. In epoca recente, prima di lui ci sono stati già Fernando Santos che ha guidato prima il Porto dal 1998 al 2001 e poi successivamente anche il Benfica nel 2006/07 oltre a Jesualdo Ferreira 2001 al 2003 a Lisbona salvo poi spostarsi sulla panchina rivale dal 2006 al 2010.

Dal commerciante di vini del Porto al club “popolare” di Lisbona: le origini di dei due club

La rivalità tra queste due società risale a 90 anni fa quando, fin dalla creazione del campionato di calcio portoghese, hanno iniziato a dividersi i titoli con il Porto che vinse il primissimo torneo nazionale nel 1934/35 e l’anno seguente rispose subito il Benfica. Si è sempre trattato anche di uno scontro tra due popoli diversi, due città ben distinte con Porto che si trova nella parte nel nord del Paese ed è sempre stata fortemente industrializzata.

Un prodotto tipico della zona è il celebre vino (Vinho do Porto) che ha reso quest’area molto dedita al commercio fin da fine ‘800. Uno dei più venditori di vino di maggior successo fu Antonio Nicolau de Almeida che durante uno dei suoi viaggi scoprì il calcio dagli inglesi e nel 1893 decise di fondare proprio il FC Porto nella sua città natale.

Lisbona è una delle città più antiche d’Europa e che da secoli ha sempre puntato molto anche su turismo, arte e cultura. Le differenze con la città di Porto sono sempre state molte e la rivalità ha avuto modo di riversarsi con frequenza anche nel calcio. Il Benfica, nato nel 1908 da una fusione di due club precedentemente esistenti in città (Sport Lisboa e Grupo Sport Benfica), è sempre stato riconosciuto dagli abitanti della capitale portoghese come un club popolare e che seguito da persone di ogni ceto sociale che ha sempre puntato molto sull’attaccamento dei suoi tifosi in tutto il mondo, cercando quindi di espandersi di continuo.

Porto-Roma coreografia tifosi

Le leggende dei due club

Nella storia di questi due grandi club sono passati parecchi calciatori molto importanti. Nel Benfica un eterno simbolo è Eusebio, leggenda del calcio lusitano, capace di segnare 317 gol in 301 partite tra il 1960 e il 1975 col club di Lisbona. Altre bandiere storiche per il Benfica sono il difensore Humberto Coelho e il centrocampista Francisco Ferreira.

Tra i volti più noti del Porto ci sono stati invece il portiere brasiliano Helton che vanta 334 partite tra il 2005 e il 2016. Due leggende dei Dragoes sono poi Jorge Costa – morto due mesi fa a soli 53 anni – e il portiere Vitor Baia, attivi entrambi negli anni ’90 e i primi del 2000 e capaci di raccogliere rispettivamente 332 e 323 presenze. Un nome che tutti i tifosi del Porto rivendicano con orgoglio è quello di Pepe, ex difensore anche del Real Madrid che si è ritirato dopo 290 gare e una carriera ricca di trofei.

Porto-Benfica: precedenti e primatisti delle regine di Portogallo

A trascinare oggi le due squadre potrebbero essere i due centravanti Samu Aghehowa e Vangelis Pavlidis, entrambi punti di riferimento rispettivamente di Porto e Benfica che cercano di scalare posizioni nella classifica dei giocatori più prolifici di questo derby di Portogallo. Il calciatore in grado di segnare più reti nella storia di Porto-Benfica è Oscar Cardozo che col club di Lisbona ha realizzato 7 reti, seguono poi altri quattro ottimi attaccanti tutti del Porto: Domingos Pacienca e Jardel a quota 6 e poi anche Hulk (5) e Radamel Falcao (4). A far segnare il record assoluto di presenze del confronto è invece Nené che tra il 1966 e il 1986 scese in campo 30 volte con la maglia del Benfica contro il Porto.

La vittoria più larga di questo incontro la vanta il Benfica con un 12-2 del 7 febbraio 1943 ma nonostante ciò è il Porto che può godersi un netto bilancio a favore negli scontri diretti contro i rivali. Su 120 partite precedentemente giocate, i Dragoes ne hanno vinte ben 58 segnando 179 gol mentre il club della capitale conta soltanto 35 successi e 148 reti, chiudono poi i conti 27 pareggi. Al grande ex José Mourinho l’onere di cercare di invertire questo rendimento e dare qualche dispiacere ai tifosi del Porto dopo aver regalato loro lo storico trionfo del 2004 in Champions League.

A cura di Federico De Milano