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Paratici: “Una sconfitta non cambia i nostri programmi. Pirlo non è in discussione”

La Juventus cade clamorosamente in casa contro il Benevento di Filippo Inzaghi. Un gol dell’argentino Gaich nella ripresa condanna gli uomini di Pirlo alla seconda sconfitta in casa del suo campionato dopo quella contro la Fiorentina. Non può ovviamente essere soddisfatto il direttore sportivo bianconero Fabio Paratici, intervistato ai microfoni di Sky Sport nel post partita: "E' stata una partita imprevista. La mia presenza qui è per sottolineare il fatto che in questi anni abbiamo dato tante gioie ai tifosi e purtroppo oggi diamo una grande amarezza. Abbiamo giocato una brutta gara, ma il campionato va avanti. Dobbiamo abbassare la testa, pedalare e cercare di migliorare, non commettendo più errori. Non credo ci fosse troppa pressione. Abbiamo giocatori di livello, abituati ad avere queste pressioni. Abbiamo purtroppo giocato una brutta gara, probabilmente per tanti motivi che non riesci neanche a capire completamente. Dobbiamo solo abbassare la testa e lavorare, perchè la partita di oggi è stata brutta". 


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"Non voglio commentare l'episodio da rigore su Chiesa, non ci interessa farlo. Le gare vanno analizzate escludendo gli episodi, altrimenti vieni condizionato. Non l'ho rivisto, mi sembrava rigore, ma non sono qui per questo. Possiamo stare tre giorni a capire perché non abbiamo fatto una buona gara. Ci sono tanti aspetti da analizzare. Ci sarà tempo per parlarne e capirne le cause. Oggi abbiamo fatto una partita non alla nostra altezza, ma dobbiamo abbassare la testa e ripartire. Pirlo non è in discussione, abbiamo un progetto e lo seguiremo fino in fondo, non è certo una partita che condiziona le nostre idee".


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Abbiamo una linea e la seguiremo indipendentemente dai risultati. Non è una partita a cambiare i nostri programmi. Abbiamo una visione chiara di dove vogliamo arrivare. La parola transizione alla Juventus non esiste, si gioca per vincere sempre e alcune stagioni vanno meglio e altre peggio, però la transizione non esiste. Le annate sono importanti anche se c'è una crescita durante l’anno che porta risultati negli anni successivi. Ci sono tantissime squadre che per dieci anni hanno avuto transizione, ma in quegli anni non hanno nemmeno costruito, o magari sì. Non mi piace la parola transizione. Ronaldo resterà con noi, ci teniamo stretto il miglior giocatore del mondo".


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"Alla fine si vedrà se abbiamo seguito una linea corretta o meno. Abbiamo regalato sempre grandi gioie ai tifosi pur cambiando sempre negli anni. Per vincere abbiamo dovuto ringiovanire e attraverso questo abbiamo messo le basi per i successi futuri. Sento spesso dire che é finito un ciclo, da quando sono qui avrò sentito questa frase almeno 10 volte. Eppure abbiamo sempre continuato a vincere. Negli anni si è costruito bene e questo ci ha consentito di crescere.”