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Palermo, Martinelli costretto al ritiro a 27 anni

Alessandro Martinelli, a 27 anni, è costretto a ritirarsi. Una doccia fredda per il centrocampista svizzero, capitano del Palermo. Proprio la società rosanero ha comunicato la notizia: "Gli esami medici approfonditi a cui nelle ultime settimane si è sottoposto Alessandro Martinelli hanno purtroppo manifestato l’impossibilità di proseguire l’attività agonistica". 


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Martinelli non aveva superato le visite mediche prima del ritiro di Petralia Sottana e, nelle scorse settimane, si era recato a Milano per degli esami approfonditi. Ogni anno, come aveva svelato l'amministratore delegato del Palermo Sagramola in diretta sul canale Twitch di gianlucadimarzio.com, il giocatore ha sostenuto degli ulteriori esami per il rilascio del certificato di idoneità, ma stavolta è arrivato lo stop definitivo.

Una carriera che era iniziata proprio con Sagramola, alla Sampdoria. Lui firmò il primo contratto da professionista di Martinelli che poi trascorse gran parte della sua carriera al Brescia: l'arrivo in Lombardia nel 2015, quando lì c'era la "triade" che si è ricomposta quest'anno a Palermo formata da Sagramola, Castagnini e Boscaglia.


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Palermo, amore a prima vista

Era il 27 gennaio 2018, Palermo-Brescia. Martinelli scese in campo al "Renzo Barbera" da avversario. La prima e unica volta, ma tanto è bastato per far scoccare la scintilla. "Quando sono arrivato a Palermo mi è rimasto qualcosa, forse è sempre stato un sogno che si è avverato" raccontò Martinelli nella prima conferenza stampa da giocatore rosanero. Un giocatore che, fino a pochi mesi prima, giocava in Serie B sceso in Serie D per il Palermo: qualcosa, in fondo, doveva esserci.


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Gli bastò poco per conquistare tutti. Prima partita, a Marsala, e fascia di capitano al braccio. Poche parole e tanti fatti, un mood che ha caratterizzato la sua carriera, fatta di 135 presenze in Serie B e 46 in Serie C. Quel campionato che quest'anno con il Palermo non potrà disputare.

Un duro colpo per tutta la squadra che ha perso non solo il proprio capitano, ma anche un leader carismatico. "Un bel giornoscrive il portiere Alberto Pelagotti su InstagramMi hai chiamato dicendomi che forse non potevi più giocare a calcio .. “Ale scherzi ?!” “Spero di no “.. Già la speranza .. una parola così importante che racchiude tutta la vita di una persona e che fino alla fine abbiamo portato avanti con la voglia di non mollare mai".