Fagioli, il gol alla Del Piero, le braccia al cielo e le lacrime: tutta “colpa delle favole”
Alla scoperta di Nicolò Fagioli: dalle investiture di Allegri e Pjanic alle lacrime del Via del Mare
8 settembre 2017, prima giornata del campionato Primavera. Al campo “Ale e Ricky” di Vinovo si affrontano Juventus e Bologna. La squadra di casa, allenata da Alessandro Dal Canto, schiera a centrocampo un ragazzo di cui da tempo si dice un gran bene. Ha appena 16 anni, è il più piccolo di tutti, ha una faccia da bambino, e si capisce già che col pallone è il più bravo: il suo nome è Nicolò Fagioli.
In stagione metterà insieme un totale di 32 presenze e addirittura 13 gol, fra Primavera e Under 17. L’anno successivo, il passaggio in pianta stabile alla formazione Primavera, con 29 presenze e 6 gol totali.
L’investitura di Allegri…
Di nuovo settembre, stavolta del 2018. Massimiliano Allegri parla in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Sassuolo, che poi finirà 2-1 coi primi due gol in A di Cristiano Ronaldo. Argomento della risposta, la tecnica, una costante delle conferenze allegriane. Ma il contenuto delle sue parole sorprende tutti: “Noi abbiamo un giocatore del 2001, che è Fagioli, che è un piacere da veder giocare. Ha i tempi giusti, sa come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono così tutti gli anni“. Fagioli ringrazia, emozionato, sui suoi profili social.
Passa ancora qualche mese. Siamo ad aprile, la Juventus ha già, di fatto, lo scudetto in tasca, e a qualche giorno dal quarto di Champions contro l’Ajax Allegri decide di fare riposare i titolari in campionato. La Juventus va a Ferrara con la Spal (perderà, 2-1), con moltissimi giovani: giocano dal 1′ Grigoris Kastanos, Paolo Gozzi Iweru, Moise Kean (autore dell’1-0); subentreranno Hans Nicolussi e Stephy Mavididi. Come mai Allegri, così grande estimatore di Nicolò, non gli ha dato una chance proprio oggi, quando l’occasione sarebbe stata favorevole? Il motivo è presto spiegato: qualche giorno dopo si saprà che Nicolò avrà bisogno di un intervento chirurgico per risolvere una aritmia cardiaca benigna.
… e quella di Pjanic
L’anno successivo Fagioli torna in campo, e per la prima volta lo fa nel calcio dei “grandi”: la Juventus U23, che gioca nel campionato di Serie C, è una straordinaria opportunità, soprattutto per giovani come lui. Di nuovo 32 presenze, unite a qualche gol e alla vittoria della Coppa Italia Serie C, in finale all’Orogel Stadium di Cesena contro la Ternana. Fa in tempo anche ad arrivare l’investitura di Miralem Pjanic: “Futuro“, scrisse a commento di una foto pubblicata da Fagioli su Instagram. Ma è la stagione 2020-21 quella del sospirato, atteso, indimenticabile esordio in prima squadra. Accade il 22 febbraio, contro il Crotone allo Stadium, 20 minuti da subentrato. Poi ci sarà anche tempo per l’esordio dal primo minuto, sempre a Torino contro la Spal, in Coppa Italia. D’altronde, in panchina siede un signore di mezza età, capelli lunghi come Nicolò, che di centrocampisti se ne intende, e che si chiama Andrea Pirlo.
Il prestito a Cremona
La crescita di un giovane passa anche attraverso incidenti di percorso: uno di questi è il ritardo all’allenamento che porta Massimiliano Allegri a escluderlo dall’amichevole estiva della Continassa contro il Cesena, nell’estate 2021. Alla Juve si rendono conto che il giocatore ha bisogno di spazio, di minutaggio, di esperienza. La scelta sulla destinazione del prestito sembra scritta nel destino: Cremona. Un luogo che significa casa, per Nicolò, che ci ha già giocato, lui di Piacenza, prima di essere scelto dal club bianconero. Ma che soprattutto significa ritrovare quell’allenatore che in lui ha sempre fortemente creduto, quel Fabio Pecchia che nella stagione 2019-20 lo aveva allenato alla Juve U23.
Con la Cremonese arriva la promozione in A all’ultima giornata: il “profeta” Fagioli lo aveva predetto, come prova lui stesso con lo screenshot della chat di amici “Approdo marittimo”. Il sogno di quel ragazzo biondo, coi capelli lunghi e la faccia da bambino restava però giocare nella Juve. E l’occasione arriva, perché quando in estate la dirigenza bianconera deve decidere chi mandare in prestito a maturare fra lui, Miretti e Rovella, alla fine opta per l’ex Genoa.
Il ritorno alla Juve
Trentanove minuti. Tanto aveva giocato Nicolò prima di ieri sera, prima del gol del Via del Mare. Poteva sembrare troppo esile, non ancora adatto al grande calcio, alla Serie A. Ma il tocco era sempre lo stesso, la facilità di gioco anche. Mancava una scintilla. Una svolta, che ricordasse a tutti di cosa fosse capace. Quella svolta arriva al minuto 73′. Il destro all’incrocio, l’azzardo che paga. Poi la corsa “alla Tardelli”, le mani verso il cielo, l’incredulità e l’incapacità di pensare a un’esultanza lì per lì, con l’emozione che sale. Le lacrime del bambino, la “colpa delle favole“, come recita il suo cantante preferito, Ultimo.
Come hanno notato in tanti sui social, il gol di Fagioli ricorda molto quello di Del Piero alla Steaua Bucarest del 1995. Sì, Alex, uno dei tanti idoli di Nicolò, al pari di Pogba (oggi compagno di squadra), Buffon, Dybala, Marchisio. Campioni a cui Nicolò, da bambino, ha chiesto una foto e un autografo. Ieri si è candidato a far parte della stessa categoria.