Lukaku: “Mi avevano dato per morto, a Napoli ho trovato la mia rivincita”

L’attaccante del Napoli, Romelu Lukaku, si è raccontato in un’intervista per La Gazzetta dello Sport: tra passato, presente e futuro
“Il nostro obiettivo è quello di provare a riconfermarci e di divertirci in Champions League“. Questo il punto sul futuro dettato da Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, nella sua intervista per La Gazzetta dello Sport.
Belga che ha fatto un riassunto di tutta la stagione passata, con uno sguardo ben attento però soprattutto sul futuro.
“Io e Conte siamo una coppia vincente, entrambi pensiamo che con il lavoro si possa migliorare. È il mio padre calcistico assieme a Roberto Martinez nel Belgio, Koeman all’Everton e Ariel Jacobs all’Anderlecht. Mi hanno cambiato la vita”, ha rivelato l’attaccante.
Lukaku che in questa stagione si è anche preso qualche rivincita: “La gente pensava fossi finito, ma io ero convinto avremmo fatto qualcosa di speciale. Posso però fare meglio: 14 gol e 10 assist sono un buon bottino ma io voglio alzare sempre l’asticella. Bisogna sempre fare meglio con la giusta mentalità, lo dice anche LeBron James“.
Napoli, l’intervista di Lukaku
“Rispetto al mio arrivo in Italia sono ora più altruista. Faccio tanto lavoro tattico a casa. Dicono che il mio fisico sia cambiato ma in partita posso ancora fare la differenza partendo da lontano. Speciale vincere all’ultimo contro l’Inter? No, lo sarebbe stato anche contro Juve o Milan. Le ultime settimane dello Scudetto sono state stressanti, per questo è stato più bello“, ha dichiarato l’ataccante.
Lukaku la prossima stagione tornerà in Champions dopo la finale perso con l’Inter a Istanbul: “Sono stato male per un anno. Non ho potuto dire la mia su come sono andate le cose con l’Inter, ho lasciato parlare la gente anche se non sapeva. Ogni volta che ho detto la verità è poi sempre stata vista come una cosa scomoda. Voglio evitare polemiche, io guardo avanti, tornerò a giocarci e dico una cosa: divertiamoci“. E sul suo presente: “Sono contento di quello che ho, sono nella squadra giusta e con l’allenatore giusto. Mi ricordo da dove arrivo e ho dato l’opportunità a tutta la mia famiglia di studiare e andare all’università, sono l’uomo che volevo diventare“.

Futuro e non solo
Belga quest’anno ritroverà al Napoli Kevin De Bruyne: “Se ho contribuito a convincerlo? No, ho fatto solo due telefonate dove gli ho spiegato cosa significa giocare qui. Sarà una grande sfida ma a lui piacciono“. Sul mercato e su Lucca: “È stato rilassante non essere sul mercato quest’anno. A Lucca ho detto che deve capire come giochiamo, io il primo anno con Conte ci misi 4 mesi. Parlo con lui come con Lang e Kevin“.
Per chiudere tornando al gol contro il Cagliari: “Mi avevano messo tutti una croce addosso. È stato un gol rabbioso, mi sono tolto di dosso un peso incredibile. Vincere una volta può cpaitare, ma rifarlo vuol dire essere vincente. Ora si ricomincia e vedremo dove arriveremo“.