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Lukaku: “Mi avevano dato per morto, a Napoli ho trovato la mia rivincita”

Lukaku che in questa stagione si è anche preso qualche rivincita: “La gente pensava fossi finito, ma io ero convinto avremmo fatto qualcosa di speciale. Posso però fare meglio: 14 gol e 10 assist sono un buon bottino ma io voglio alzare sempre l’asticella. Bisogna sempre fare meglio con la giusta mentalità, lo dice anche LeBron James“.

Napoli, l’intervista di Lukaku

Rispetto al mio arrivo in Italia sono ora più altruista. Faccio tanto lavoro tattico a casa. Dicono che il mio fisico sia cambiato ma in partita posso ancora fare la differenza partendo da lontano. Speciale vincere all’ultimo contro l’Inter? No, lo sarebbe stato anche contro Juve o Milan. Le ultime settimane dello Scudetto sono state stressanti, per questo è stato più bello“, ha dichiarato l’ataccante.

Lukaku la prossima stagione tornerà in Champions dopo la finale perso con l’Inter a Istanbul: “Sono stato male per un anno. Non ho potuto dire la mia su come sono andate le cose con l’Inter, ho lasciato parlare la gente anche se non sapeva. Ogni volta che ho detto la verità è poi sempre stata vista come una cosa scomoda. Voglio evitare polemiche, io guardo avanti, tornerò a giocarci e dico una cosa: divertiamoci“. E sul suo presente: “Sono contento di quello che ho, sono nella squadra giusta e con l’allenatore giusto. Mi ricordo da dove arrivo e ho dato l’opportunità a tutta la mia famiglia di studiare e andare all’università, sono l’uomo che volevo diventare“.

Romelu Lukaku (IMAGO)
Romelu Lukaku (IMAGO)

Futuro e non solo

Belga quest’anno ritroverà al Napoli Kevin De Bruyne: “Se ho contribuito a convincerlo? No, ho fatto solo due telefonate dove gli ho spiegato cosa significa giocare qui. Sarà una grande sfida ma a lui piacciono“. Sul mercato e su Lucca: “È stato rilassante non essere sul mercato quest’anno. A Lucca ho detto che deve capire come giochiamo, io il primo anno con Conte ci misi 4 mesi. Parlo con lui come con Lang e Kevin“.

Per chiudere tornando al gol contro il Cagliari: “Mi avevano messo tutti una croce addosso. È stato un gol rabbioso, mi sono tolto di dosso un peso incredibile. Vincere una volta può cpaitare, ma rifarlo vuol dire essere vincente. Ora si ricomincia e vedremo dove arriveremo“.